Igor Stravinskij

Stravinskij fu compositore, pianista, direttore d’orchestra.
Igor Stravinskij (Losomov vicino a San Pietroburgo, il 17 giugno 1882 – New York, 6 aprile 1971), è stato un compositore e direttore d’orchestra russo naturalizzato francese nel 1934, poi divenuto statunitense nel 1945.
Biografia
Egli fu terzo di quattro figli ed ebbe sempre rapporti difficili con la sua famiglia.
Trascorse la sua infanzia nell’appartamento di San Pietroburgp in inverno ed in campagna d’estate.
Il padre era un celebre basso del Teatro Mariinskij ed Igor a nove anni intraprese con profitto lo studio del pianoforte, presto iniziò ad improvvisare ed a leggere spartiti d’opera.
Dopo il liceo studiò giurisprudenza e si laureò nel 1905; continuò comunque per proprio conto gli studi di armonia e contrappunto e di pianoforte con Madame Khachperova.
Periodo russo
A vent’anni, divenne allievo di Rimskij-Korsakov in composizione, il legame con il maestro durò fino alla morte di quest’ultimo nel 1908. Nonostante l’insegnante famoso, Stravinskij si considerò sempre un compositore autodidatta.
A questo periodo appartengono la:

  • Sonata per pianoforte
  • suite Le Faune et la Bergère, nella Sinfonia in mi bemolle, dedicata al suo maestro
  • Sinfonia in mi bemolle (1907)
  • Canto funebre per la morte di Rimskij-Korsakov (1908)
  • Feu d’artifice (1908) pezzo scintillante
  • Scherzo fantastique (1908) che presenta ancora influenze dell’impressionismo francese

Queste ultime 2 opere attirarono l’attenzione di Djagilev; per cui l’impresario (1909) gli commissionò:

  • L’uccello di fuoco (1910), composizione del balletto su fiaba russa per la stagione dei Balletti Russi dell’Operà a Parigi; il lavoro ebbe un grande successo e rese immediatamente celebre il compositore. Rispetto alle composizioni di Rimskij-Korsakov, la musica risulta molto più movimentata, un sapiente uso di combinazioni polifoniche
  • Petruska (1910-1911) che risente della tradizione della musica russa
  • Le Sacre du Printemps (1913), composizione con cui raggiunse fama mondiale
  • Le Rossignol (1914), opera in tre atti cominciata già durante gli studi con Rimskij-Korsakov
  • Renard (1916), composta in Svizzera
  • Historie du soldat (1918), anch’essa composta in Svizzera, opera da camera in cui Stravinskij fonde tutte le esperienze accumulate fino ad allora, dall’impressionismo, al cabaret, al jazz (questo genere gli fornì inoltre l’occasione di sostituire il fagotto con il sassofono)
  • Le chant du rossignol (1917), poema sinfonico ricavato dal Le Rossignol
  • Ragtime per 11 strumenti (1918), l’ambientazione dell’opera è stata accostata al cubismo ed è evidente l’influenza jazzistica

In questo periodo (1906) sposò la cugina Katetina Nossenko, da cui ebbe quattro figli, Fëdor (detto Theodore) nel 1907, Ludmilla nel 1908, Svjatoslav (detto Soulima) nel 1910 e Milena (detta Mika) nel 1914; la coppia rimase integra sino alla morte di Katerina nel 1939.
Nella sua vita ebbe diverse avventure con donne della buona società, tra cui anche Coco Chanel, ma rimase molto legato alla famiglia e devolveva gran parte del suo tempo e delle sue entrate ai figli.
Nei primi anni ’20 conobbe Vera de Bosset, con la quale intrecciò una seria relazione sentimentale, la donna era anch’essa sposata, ma decise di abbandonare il marito per Igor. Quando Katerina ne venne a conoscenza accettò la cosa come un fatto inevitabile.
Nel 1914 Stravinskij fece l’ultimo viaggio in Russia, dopo di che, a causa dello scoppio della guerra e successiva Rivoluzione d’ottobre si stabilì in Svizzera, lasciando tutti i suoi beni in patria e dovendo affrontare notevoli difficoltà economiche.
Si risollevò grazie a lavori richiesti da diversi committenti.
Periodo neoclassico
Nel 1934 si stabilì definitivamente a Parigi ed acquisì la cittadinanza francese.
Tra il 1939 e il 1940 vennero a mancare, a breve distanza l’una dall’altra, la madre, la moglie e la figlia Mika ed egli stesso fu a lungo ricoverato per una grave tubercolosi.
Nel 1939 partì per gli Stati Uniti dove tenne un corso di poetica musicale ad Havard.
Dopo la morte della coniuge Igor e Vera si sposarono a New York nel 1940.
Sorpreso dagli eventi bellici si stabilì prima a Los Angeles e poi a Hollywood e divenne cittadino americano naturalizzato nel 1945.
La fase neoclassica o formalista comportò il ritorno di Stravinskij agli stili della musica antica, opponendosi alla musica dodecafonica di Schonberg, con l’utilizzo di organici variamente ridotti, tali da conferire a ciascuna composizione una sua specialità. In pratica ci fu una contaminazione tra lo stile precedente e la musica antica.
In questo periodo scrisse tra il 1920 e il 1951:

  • Pulcinella (1920) su musiche di Pergolesi, con la collaborazione di Picasso per l’allestimento, accostando il periodo russo-impressionista del compositore ai periodi rosa e blu del pittore
  • Sinfonie di strumenti a fiato (1920), in cui si sentono l’atmosfera russa, scritte in onore di Debussy
  • Ottetto per strumenti a fiato (1923)
  • Mavra (1923) opera buffa in un atto
  • Les noces (1923), balletto per quattro pianoforti e percussioni con coro misto e 4 voci soliste
  • Oedipus Rex (1927), balletto in collaborò con Cocteau per il testo
  • Apollon musagète (1928), balletto in collaborazione con Balanchine
  • 3 Sinfonie dal 1930 al 1945
  • Persephone (1934), melodramma per recitante, tenore, coro e orchestra
  • Jeu de cartes (1936)
  • Concerto in mi bemolle Dumbarton Oaks (1938)
  • Orpheus (1948)
  • La carriera di un libertino (1951), melodramma in tre atti messo in scena in prima rappresentazione al Teatro La Fenice con la direzione del compositore. Quest’opera, scritta su un libretto di Auden e Chester Kallman, basata sugli schizzi di Hogarth, è un sunto di tutto ciò che il compositore aveva perfezionato nei precedenti 30 anni del suo periodo neoclassico.
    La musica comprende sia l’armonia tonale classica, sia la dissonanza, sia i contro ritmi, sia i temi di Monteverdi – Gluck – Mozart

Periodo dodecafonico o seriale
Reinventandosi ancora una volta egli si accostò alla tecnica dodecafonica, soprattutto dopo la conoscenza dell’opera di Anton Weber (allievo di Schönberg). L’aiutante Robert Craft lo aiutò nella comprensione di questo metodo.
A questo periodo appartengono la:

  • Cantata (1952)
  • Il Settimino (1953)
  • In memoriam Dylan Thomas (1954), per voce e strumenti
  • Canticum Sacrum (1955)
  • Greeting Prelude (1955) per orchestra
  • Agon (1957), balletto che rappresenta il compendio della musica di Stravinskij, dato che contiene molti spunti sia di musica neoclassica, sia seriale.
  • a Sermon, a Narrative and a Prayer (1961)
  • The Flood (1962), primo lavoro per la televisione
  • Threni, id est Lamentationes Jeremiae Prophetae (1958), basato sulle sacre scritture
  • Monumentum pro Gesualdo da Vanosa ad CD Annum (1960), per strumenti a fiato e archi
  • Requiem Canticles (1966), ultima opera importante

Nel 1962 accettò un invito a ritornare in patria per una serie di sei concerti a Mosca e Leningrado. Dal 1967 in poi la sua salute andò man mano peggiorando e subì diversi ricoveri in clinica.
Nel 1970 annunciò di voler tornare in Europa, ma a New York in attesa di trasferirsi a Parigi, fu colpito da un edema polmonare che lo condusse alla morte. Per suo espresso desiderio venne sepolto a Venezia nell’isola di San Michele, vicino alla tomba del suo collaboratore di vecchia data, Djagilev, il giorno 15 dello stesso mese.
STILE
Alcune caratteristiche de suo stile sono:
Egli usava molti temi tratti dalla musica folk della sua patria d’origine, essi vengono spogliati fino ai loro elementi più basilari, lasciando la sola melodia, e spesso vengono contorti e modificati fino a renderli irriconoscibili.

  • molti temi sono tratti dalla musica folk della sua patria d’origine, essi vengono spogliati fino ai loro elementi più basilari, lasciando la sola melodia, e spesso vengono contorti e modificati fino a renderli irriconoscibili
  • egli sfruttò i suoni estremi raggiungibili dagli strumenti musicali; ad esempio per simulare il risveglio di un mattino primaverile, all’inizio de Le Sacre du Printemps, vengono usate le note sovracute del fagotto
  • all’inizi della sua carriera continuò la tendenza romantica di scrivere per orchestre enormi, con esecuzioni impetuose ed autoritarie, ma in seguito ridusse gli organici e introdusse combinazioni insolite di strumenti
  • egli sviluppava i motivi musicali in modo unico, cambiando i rapporti di armonia, ritmo e strumentazione.