COLORI e TEMPI LITURGICI

COLORI LITURGICILa differenza dei colori nelle vesti sacre indossate dai ministri che presiedono le funzioni liturgiche e anche da alcune suppellettili utilizzate in chiesa, ha lo scopo di esprimere la caratteristica particolare dei misteri della fede che vengono celebrati e il senso della vita cristiana in cammino lungo il corso dell’anno liturgico.
Ciascuno di questi colori ha un significato preciso ed essi sono stati codificati da Paolo VI nel 1969.
VERDE
Il verde è legato alla natura e al rinnovamento della vegetazione, simboleggia la speranza nella Resurrezione, la costanza e l’ascolto perseverante.
Esprime la giovinezza della Chiesa, la ripresa di una vita nuova.
Il verde è di uso obbligatorio nelle domeniche e ferie del tempo ordinario; durante tale periodo occorre meditare, pregare e vivere gli insegnamenti di Gesù.
ROSSO
Il rosso è il colore del fuoco e del sangue, simbolo dell’Amore, della Carità, del sacrificio e del martirio, simboleggia la passione di Cristo e il sangue versato nel martirio da lui e dai santi.
Oltre alle celebrazioni riguardanti i Tempi Liturgici, può essere utilizzato per la Messa del Sacramento della Cresima, se il giorno non coincide con un’altra festa.
È di uso facoltativo per le Messe votive dello Spirito Santo e per i funerali del Papa.
BIANCO
Il bianco è il colore della luce, della purezza, della gloria e della gioia, derivante dalla Fede e della Risurrezione.
Questo colore è uno dei più ricorrenti tra i paramenti liturgici utilizzati giornalmente dai sacerdoti, a prescindere dal tempo liturgico e dalla festività in corso.
È legato in particolare all’adorazione di Gesù e della Madonna e agli Uffici pasquali e natalizi. Simboleggia anche la Risurrezione.
Si usa per tutte le celebrazioni legate a Cristo, eccetto quelle della Passione (specialmente Natale e Pasqua), per le feste della Vergine Maria, degli angeli e dei Santi non martiri, per la nascita di San Giovanni Battista, per amministrare i sacramenti del battesimo e del matrimonio.
NERO
Colore del lutto che spesso sostituisce il viola, i paramenti di colore nero sono di uso facoltativo per la Commemorazione dei defunti e per le Messe da Requiem e uffici per i defunti.
VIOLA
Simboleggia la penitenza, il tempo di preparazione alla venuta di Cristo, il lutto, la speranza cristiana nei momenti della sofferenza. Il suo uso è facoltativo, tant’è che può essere sostituito dai paramenti di colore nero.
Questo colore viene utilizzato soprattutto per l’Avvento e la Quaresima, nella Commemorazione dei defunti e nelle Messe da Requiem.
AZZURRO
Colore simbolo di lealtà e pacatezza, l’azzurro viene spesso inserito nelle stole e nelle decorazioni dei paramenti bianchi.
Il suo uso è facoltativo e viene essenzialmente utilizzato per le celebrazioni in onore della Beata Vergine Maria, specialmente nei paesi di cultura spagnola o portoghese.
ROSA
Colore derivato dall’unione del viola (simbolo di penitenza) e il bianco, indica gioia e solennità, è di uso facoltativo.
Questo colore indica l’attesa che prepara la Solennità che s’avvicina, con la possibilità di interrompere il digiuno che richiede la Quaresima; viene infatti utilizzato per la 3^ domenica di Avvento e la 4^ domenica di Quaresima.
ORO
Colore che simboleggia la regalità e può sostituire tutti i colori in ogni occasione (ad eccezione del viola e del nero), sebbene di solito venga utilizzato solo in alcune Solennità di particolare importanza, sostituendo il colore liturgico del giorno. È di uso facoltativo.
TEMPI LITURGICI
L’anno liturgico è composto dal:

  • Temporale, comprende tutti i tempi liturgici
  • Santorale, comprende tutti i giorni dedicati alla memoria dei Santi.

Esso si misura in settimane ed è composto dai seguenti periodi.
Ciclo NATALIZIO, suddiviso in:

  • Avvento: inizio dell’anno liturgico, comprende le 4 settimane che precedono il Natale (inizia dai primi Vespri dell’ultima domenica di novembre e termina prima dei primi Vespri di Natale).
    Questo lasso di tempo è di gioia e di speranza per l’attesa del Salvatore, si ricorda la prima venuta del Figlio di Dio tra gli uomini e contemporaneamente il tempo in cui, attraverso questo ricordo, lo spirito viene guidato all’attesa della seconda venuta del Cristo alla fine dei tempi.
    Il colore liturgico è il viola.
  • Natale: 25 dicembre. Giornata che celebra la prima venuta di Gesù, fattosi uomo. Il colore liturgico è il bianco.
  • Tempo di Natale: inizia la sera del 24 dicembre con i vespri, e si conclude la domenica dopo l’Epifania (14-20 giorni).
    Il colore liturgico è il bianco.
    In questo periodo si celebrano:

    • festa della Sacra Famiglia (1^ domenica dopo il Natale)
    • solennità di Maria Santissima Madre di Dio (1° gennaio)
    • Epifania (6 gennaio)
    • Festa del Battesimo del Signore (domenica dopo l’Epifania).

Tempo Ordinario 1°
Inizia il lunedì seguente la domenica dopo l’Epifania e termina all’inizio della Quaresima (Mercoledì delle ceneri), 47 giorni prima di Pasqua. Dal momento che la data della Pasqua è mobile, il numero di settimane può variare da 4 a 9.
Durante il Tempo Ordinario non si celebrano feste di particolare rilevanza, ma i fedeli si concentrano sulla la lettura e la comprensione dei vangeli. Il ciclo di lettura è identificato dalle letture del vangelo A (Matteo), B (Marco), C (Luca).
Il colore liturgico è il verde.
Ciclo PASQUALE, inizia il Mercoledì delle Ceneri e prosegue fino a Pentecoste.
Durante tale ciclo viene letto il vangelo secondo Giovanni.
Ciclo suddiviso in:

  • Quaresima: inizia il Mercoledì delle Ceneri e si conclude il Giovedì Santo (40 giorni per 5 domeniche), ricorda i giorni trascorsi da Gesù nel deserto. Periodo di tempo dedicato alla penitenza, alla preghiera ed alla preparazione alla Pasqua, durante il quale si combatte il peccato per essere degni di Gesù e del suo sacrificio.
    Il colore liturgico è il viola.
  • Settimana Santa: inizia la Domenica delle Palme (colore rosso), con la commemorazione dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme, in essa è incluso il Triduo Pasquale:
    • Giovedì Santo, ricorda l’Ultima Cena di Gesù, l’istituzione dell’Eucaristia ed il comandamento dell’amore (colore bianco)
    • Venerdì Santo, celebra la morte di Cristo in croce (colore rosso)
    • Sabato Santo, raccoglimento per Gesù che giace nel sepolcro (colore bianco).
    • Nella notte tra il sabato e la domenica si celebra la solenne Veglia Pasquale.
  • Pasqua: festeggia il trionfo di Gesù Cristo sulla morte.
  • Tempo di Pasqua: comprende un arco di tempo di 50 giorni dopo la Pasqua. Per tutto questo tempo si celebra la gioia della Resurrezione.
    40 giorni dopo la Pasqua si commemora l’Ascensione di Gesù: momento in cui Gesù ascese al Cielo.
    Il colore liturgico è il bianco.
  • Pentecoste: cade la 7^ domenica dopo Pasqua (50 giorni). Ricorda la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli che diede inizio alla loro missione evangelica e alla nascita della Chiesa.
    Il colore liturgico è il rosso.

Tempo Ordinario 2
Inizia il lunedì dopo la domenica di Pentecoste e termina il sabato che precede la prima domenica di Avvento (chiusura dell’anno liturgico).
Il colore liturgico è il verde.
In totale il Tempo Ordinario dura 33-34 settimane.

MOSTO e Processo di VINIFICAZIONE

Il mosto è un liquido denso e torbido, ottenuto dalla spremitura di uva fresca o ammostata (uva pigiata con o senza raspi). Si tratta di un succo che non è stato ancora sottoposto a fermentazione e rappresenta la prima fase della produzione del vino.Vocabolario
Vinacciolo = seme dell’acino
Acino = contiene buccia, polpa e vinacciolo
Vinaccia = buccia comprensiva dei vinaccioli
Raspo = parte di collegamento tra acini e ramificazioni
Grappolo d’uva = contiene il raspo (5-7%) e gli acini (95-93%) del peso totale
COMPOSIZIONE
Il mosto è costituito per l’80-85% dalla polpa, 10-15% di bucce, 5% di vinaccioli e semi (parti legnose) e rappresenta il 70% del peso del grappolo d’uva.
Il succo è composto da:
Acqua, per il 70-80% di acqua
Zuccheri, per il 20 e il 25% (prevalentemente fruttosio e glucosio), che determinano la gradazione alcolica finale del vino
Acidi organici, determinano l’acidità totale del vino compresa tra 4 e 8 gr/l di vino, i pricipali sono:

  • tartarico (dona un gusto un p​o’ duro)
  • malico (presente nelle zone ​con​ climi freddi, d​à​ un gusto aspro)
  • citrico (determina ​le ​caratteristiche di ​​freschezza​ e ne limita alcune alterazioni)

Polifenoli (pectine, tannini e sostanze coloranti), sono rilasciati dalle bucce e dai raspi, determinano le principali proprietà organolettiche ed il colore del vino, possiedono antiossidanti, svolgono un’azione protettiva ​e, ​ nei vini rossi, essendo presenti in quantità ​elevata​,​ ne consentono l’invecchiamento.
Si possono classificare in ​:

  • ​antociani: determina​no​ il colore del vino rosso;
  • flavon​i​: importanti per il colore dei vini bianchi ma presenti anche nei vini rossi;
  • ​​le​ucoantociani e catechine: contribuiscono al colore dei vini bianchi.

Vitamine, ​A presente nella buccia e nei vinaccioli, ​ma vi sono ​anche vitamine B
Sali minerali (potassio, calcio, magnesio, sodio, fosfati, solfati, cloruri, ferro e rame),  utili per il regolare andamento della fermentazione, per la stabilità e la limpidezza e la sapidità del vino. La totalità dei minerali viene definita ceneri.
Sostanze azotate (inorganiche e proteiche), indispensabili allo sviluppo dei lieviti, ma la loro eccessiva presenza può provocare intorbidamenti al vino oltre a comprometterne la stabilità
Sostanze pectiche (pectina e ​gomme), ​sono un legante delle cellule, aumentano dopo la maturazione e diminuiscono dopo la fermentazione
Sostanze odorose, ​si trovano soprattutto nella buccia ​(terpeni​).​
Micro organismi (lieviti, batteri e muffe)

  • Lieviti (blastomiceti naturali), sono organismi unicellulari contenuti nella pruina (strato superficiale opaco e biancastro che ricopre la buccia dell’acino dell’uva) e sono responsabili della fermentazione alcolica. Per una maggiore qualità ​ed esaltazione di alcune caratteristiche ​vengono utilizzati lieviti selezionati
  • Batteri, sono microrganismi dannosi in quanto generatori diverse malattie del vino. Solo alcuni​,​ come i batteri lattici, risultano utili per i vini rossi​. Più ​il ​mosto e acido e ​meno viene attaccato dai batteri.

PROCESSO
Le operazioni principali della vinificazione sono riportate in figura sotto.

  • Diraspatura, operazione che separa gli acini dai raspi; questi ultimi vengono quasi sempre eliminati in quanto troppo carichi di tannini e poveri di aromatizzanti, con totale assenza di zuccheri. Le diraspatrici sono macchine che utilizzano un albero provvisto di un sistema a pale, che ruota all’interno di un cilindro forato, permettendo la separazione dei raspi mediante la forza centrifuga;
  • Pigiatura, schiacciamento soffice iniziale dell’acino per estrarre parte del succo con vinacce. Il macchinario utilizzato è una macchina a rulli, costituito da un telaio sul cui fondo sono poste una o due coppie di rulli di pressatura in gomma alimentare, la cui rotazione schiaccia delicatamente gli acini;
  • Pressatura, operazione che estrae tutto il mosto dalle vinacce (solo succo);
  • Sgrondamento, operazione che separa la parte solida da quella liquida dell’uva. Le macchine utilizzate sono i sgrondatori meccanici che sono delle gabbie cilindriche rotanti, in cui arriva l’uva pigiata e ne esce dai fori il mosto;
  • Torchiatura, dopo la fermentazione con le vinacce, per estrarre la maggior parte del mosto che esse contengono (solo succo), si esegue la torchiatura. Il macchinario utilizzato è il torchio a vite. Il succo recuperato con la torchiatura può essere aggiunto al mosto o utilizzato per vini di qualità inferiore; mentre le vinacce residue vengono utilizzate sia in campo agroalimentare (mangime), sia nella distillazione per la produzione della grappa;
  • Filtrazioni, durante la fermentazione si formano dei residui solidi che di solito vengono separati dal liquido. Le filtrazioni possono essere sgrossanti (particelle più grossolane), brillantanti (separano anche le particelle più piccole) o sterilizzanti (trattengono anche i microrganismi permettendo anche il blocco dell’attività fermentativa dei lieviti). Generalmente la filtrazione viene eseguita sia dopo la fermentazione alcolica per eliminare le fecce, sia prima dell’imbottigliamento. All’interno della definizione generica di filtrazione ricadono le seguenti operazioni:
    • illimpidimento
    • sfecciatura, (defecazione), processo che elimina le fecce più grossolane con conseguente illimpidimento del vino
    • decantazione
    • centrifugazione
    • brillantatura

Tutte queste operazioni utilizzano un mezzo d’interposizione permeabile al liquido, ma non al solido ed in molti casi prevedono l’impiego di sostanze aggiuntive (floculanti o coagulanti, bentoniti, gelatine), le quali, però, potrebbero compromettere la genuinità del vino.
Durante la fermentazione a causa del contatto del mosto con l’aria ed i lieviti naturali presenti nelle bucce, il mosto inizia a fermentare e ad ossidarsi.
Per la produzione del vino il mosto fermentato deve avere una gradazione alcolica non inferiore a 8% vol.
Vini bianchi
Le operazioni principali della vinificazione sono riportate in figura sotto.Con  l’operazione dello sgrondamento si limita la cessione di polifenoli al mosto, si riduce la presenza dei tannini ruvidi e dell’ossidazione (le vinacce sono porose ed a maggior contatto con l’aria) ed si garantisce una maggiore finezza ed eleganza al vino.
La parte sgrondata o diraspata può essere torchiata e aggiunta al mosto, oppure utilizzata per la produzione di vini di minore pregio.
Dopo lo sgrondamento viene aggiunta al mosto l’anidride solforosa, in questo modo:

  • si selezionano i lieviti e si blocca temporaneamente la loro azione
  • si rallenta l’inizio della fermentazione con conseguente riduzione dell’ossidazione, stabilizzazione e chiarificazione del prodotto, sedimentazione delle parti solide

Per contro l’anidride solforosa ha effetti indesiderati sull’organismo, per cui sono sempre consigliate da utilizzare le quantità minime indispensabile.
Il mosto fiore* si mette a riposare in grandi serbatoi in acciaio inox, tra i 5 e 10° Celsius, dopo alcune ore le impurità scendono verso il basso e la parte purificata può essere aspirata da apposite bocche.
Vini rossi
Le operazioni principali della vinificazione sono riportate in figura sotto.Dal momento del raccolto al momento nel quale si inizia la produzione del mosto deve passare il minor tempo possibile.
In questo caso le vinacce sono lasciate macerare con il mosto, per tutto il periodo della fermentazione (39°) o fino al raggiungimento del grado di colorazione e la quantità di tannini desiderata (8 e i 14 giorni).
Per effetto dell’anidride carbonica (CO2) le bucce tendono a muoversi verso l’alto fino a galleggiare sulla superficie (cappello), a contatto con l’aria esse possono seccarsi oppure addirittura marcire; quindi è necessario che le vinacce siano sempre immerse completamente nel vino.
Durante la fermentazione lo zucchero inizia a trasformarsi in alcool, i pigmenti colorati (antociani) e  le sostanze tanniche presenti nella buccia dell’acino si solubilizzano nel mosto.
Vini  rosati
Esistono due modi per ottenerli:

  • si mescolano le uve rosse con quelle bianche
  • si fa una vinificazione in bianco delle uve rosse poco pigmentate (il Pinot Grigio).

TIPI di mosto
Fiore*
Questo prodotto si ottiene dopo la torchiatura dell’uva, quando ancora non sono state spremute a fondo le bucce e la polpa e rappresenta il 60-65% del peso del grappolo.
Concentrato d’uva
Questo prodotto si ottiene per disidratazione, ottenuta per mezzo:

  • evaporazione sotto vuoto
  • refrigerazione con la successiva asportazione dell’acqua sotto forma di ghiaccio.

Concentrato rettificato (MCR)
Questo prodotto è lo zucchero d’uva ottenuto dal mosto privato di tutte le sue componenti non zuccherine, mediante depurazione su resine scambiatrici di ioni.
Fermentato
Questo prodotto è ottenuto attraverso il processo in cui la fermentazione viene arrestata. Il vino ottenuta presenta una ridotta gradazione alcolica.
Muto
Questo prodotto è un mosto a cui è stata aggiunta anidride solforosa allo scopo di bloccarne la fermentazione.
Cotto
Mosto parzialmente caramellato ottenuto mediante eliminazione dell’acqua, utilizzando il riscaldamento diretto a pressione atmosferica. La concentrazione zuccherina deve avere una precisa densità. Prodotto adoperato in cucina nella produzione di dolci.
Filtrato dolce
Mosto parzialmente fermentato, e la cui ulteriore fermentazione è stata ostacolata mediante filtrazione o centrifugazione o altri processi consentiti. Presenta un notevole cambiamento della gradazione alcolica.
Mistella o sifone
Prodotto ottenuto dal mosto di gradazione alcolica complessiva naturale non inferiore a 12°, reso non fermentabile mediante aggiunta di acquavite di vino o alcol in quantità tale da portare la gradazione alcolica svolta a non meno di 16° ed a non più di 22°.

COLORI per i NON VEDENTI

BIANCO

  • al tatto: coperta di lana morbida e soffice, asciugamano o lenzuola pulito e profumato, ghiaccio o neve
  • gusto: debole, neve, latte
  • odore: né  piacevole né spiacevole, giglio bianco, latte, polpa di cocco
  • musica: soave, debole, simbolo di pausa, tonalità Si maggiore, Vivaldi Vespro della Beata Vergine

NERO

  • al tatto: compatto, ruvido, carbone sminuzzato
  • gusto: amaro
  • odore: carbone, incenso
  • musica: triste, scura, funebre, requiem di Mozart

ROSSO

  • tatto: ardente, calore del fuoco
  • gusto: forte, piccante
  • odore: penetrante
  • musica: potente, allegra e veloce, tonalità Do maggiore e Sol maggiore, Stravinskij Uccello di fuoco (finale), Beethoven sinf. n. 9 (corale), tromba

GIALLO

  • al tatto: aguzzo, erba secca
  • gusto: cibo acido come il limone
  • odore: aspro, limone, zafferano, ananas
  • musica: acuto, vibrazione, movimento, suono assordante, tonalità Re maggiore e Fa maggiore, Mascagni Iris inno del sole Iris, tromba

VERDE

  • al tatto: frusciante, umido, erba o piante in tutte le sue sfumature (erba fresca, foglie, ..)
  • gusto: freschezza, salato
  • odore: balsamico, menta, erba tagliata, the verde
  • musica: frusciante, tonalità Fa maggiore, Vivaldi 4 stagioni primavera

Colori freddi

BLU

  • al tatto: ruscello con acqua fresca, oggetto morbido ma fresco
  • gusto: dolce, tisana ai mirtilli
  • odore: brezza marina, lavanda, tiglio
  • musica: ritmo lento, dolcezza, malinconia, tonalità Mi minore, Bach Toccata e fuga in Re min BWV 565 , clarinetto

AZZURRO

  • al tatto: ghiaccio
  • gusto: freddo
  • odore: poco persistente
  • musica: tonalità Mi maggiore, Bach Concerto per violino e orch. BWV 1041, flauto

MARRONE

  • al tatto: increspato, terra in tutte le sue sfumature (terra secca = marrone chiaro, terra bagnata ed argillosa = marrone scuro)
  • gusto: tostato, vino corposo
  • odore: aromatico, resina, castagne, legno, tabacco, cioccolato
  • musica: rauco, lento, coro di alpini, Vecchio scarpone

GRIGIO

  • al tatto: amorfo, panno umido, giornata nebbiosa, cenere di una sigaretta, odore di fumo
  • gusto: amarognolo
  • odore: metallico, fumo
  • musica: smorzato, lento, tonalità Re minore, Sol minore, Si minore, Janacek nella nebbia

ROSA

  • al tatto: morbido, petali di rosa
  • gusto: delicato, zuccherino
  • odore: profumo tenue, rosa, pesca
  • musica: soave, La vie en rose.

TEORIA dei COLORI

INTRODUZIONE
La luce si diffonde attraverso onde elettromagnetiche di diversa lunghezza, ad ogni onda corrisponde un colore.
Il nostro occhio percepisce solo lo spettro di sette colori: rosso, arancio, giallo, verde, ciano, blu e violetto.1 THz = 1 terahertz = 1012 Hz
1 nm = nanometro = 10-9 m
Se si fa passare un raggio di luce attraverso un prisma di cristallo, esso si scompose nei sette colori dello spettro solare e ciò dimostra che il bianco è la somma di quei colori.  Una cosa simile accade nell’arcobaleno: la luce che passa attraverso le piccole gocce d’acqua, sospese nell’aria dopo una pioggia, si scompone nei sette colori dello spettro (con tutte le relative gradazioni intermedie).
Morale:

  • l’oggetto che riflette tutte le onde luminose appare bianco
  • l’oggetto che assorbe (assenza di colori) tutte le onde appare nero
  • l’oggetto che assorbe tutte le onde tranne una, ha il colore corrispondente a quell’unica onda.

SUDDIVISIONE dei COLORI
Primari: ROSSO, BLU, GIALLO, non possono essere generati da altri colori.Secondari: ARANCIO, VERDE, VIOLA si ottengono mescolando due primari in parti uguali.Terziari: si ottengono mischiando due primari in quantità diverse.COMPLEMENTARI
Ci sono tre coppie di colori complementari.

    viola è complementare del giallo
  verde è complementare del rosso
  arancio è complementare del blu

Per sapere qual è il complementare del colore primario giallo, si mescolano gli altri due primari, il rosso e il blu: si ottiene il viola che risulta essere il complementare del giallo.Ogni coppia ha in sé un colore poco luminoso ed uno molto luminoso. Nelle coppie giallo – viola, rosso – verde, arancio – blu, il primo colore è molto più luminoso del secondo.
CONTRASTO
Se si accostano i colori complementari si ottiene un effetto di massimo contrasto. Se si pone un colore luminoso al centro del suo complementare meno luminoso, l’effetto di contrasto e di complementarità è particolarmente evidente.Colori CALDI e FREDDII colori hanno una “temperatura” e si suddividono in caldi, freddi e neutri in base alle diverse sensazioni che trasmettono, alle immagini e alle situazioni che richiamano alla mente.
I rossi, i gialli e gli arancio sono luminosi e si associano alla luce del sole ed al suo calore, mentre i blu, i violetti e i  verdi evocano la neve, il ghiaccio, il mare, il cielo.I colori si influenzano tra di loro e può succedere che la predominanza di colori freddi faccia passare in secondo piano la presenza di colori caldi e viceversa. La teoria della “temperatura” di un colore non è così rigida. Infatti, tra la metà calda e la metà fredda del cerchio cromatico si distinguono ulteriori colori “caldi” e “freddi”.
Nel cerchio cromatico a 12 spicchi della figura sotto, nel triangolo al centro ci sono i tre colori primari; su ogni lato del triangolo sono disegnati i tre secondari in corrispondenza dei due primari; tra i primari e i secondari si trovano i terziari.In questo cerchio cromatico esistono due tipi di rosso, uno caldo e uno freddo, le stesse considerazioni valgono per i gialli.
Anche i colori secondari si dividono in caldi e freddi. Il verde è freddo perché formato dalla combinazione di un giallo freddo e di un blu freddo.
COLORI ADIACENTI
Un colore può sembrare più caldo o più freddo a seconda del contesto in cui è collocato.  Ad esempio il violetto è un colore intermedio ottenuto dalla combinazione di blu (freddo) e rosso (caldo).Sfruttando la temperatura di un colore si possono, ad esempio, realizzare giochi prospettici: i colori caldi hanno la prerogativa di “avanzare“, dando l’impressione di venire incontro all’osservatore, quelli freddi sembrano allontanarsi.
Quindi, utilizzando colori freddi per lo sfondo e colori caldi per il primo piano, si può creare in un disegno l’illusione della prospettiva e degli effetti tridimensionali.
Il disegno sotto ne è una dimostrazione.ACCOSTAMENTI
Prendiamo per esempio il rosso e vediamolo in alcuni accostamenti.CERCHIO CROMATICOI colori primari per l’artista sono cinque: il magenta, il ciano, il giallo, il bianco ed il nero. Con questi cinque colori è possibile ottenere qualunque sfumatura cromatica.
Rosso, verde e blu-violetto sono i colori della sintesi chiamata “additiva”, poiché la loro somma dà il bianco.
Magenta, ciano e giallo, sono i colori della sintesi chiamata “sottrattiva”, poiché la loro somma dà il nero.                                                             sintesi additiva
COLORI ELETTRONICI
Le apparecchiature elettroniche sono in grado di visualizzare soltanto intervalli o gamme di colori definite e molto inferiori rispetto alle capacità di ricezione dell’occhio umano (capace di percepire fino a 108 colori). Le categorie più utilizzate sono le scale RGB (Rosso, Verde, Blu) e CMYK (Ciano, Magenta, Giallo e Nero). Per esempio, la prima è comunemente utilizzata dagli schermi dei Pc, la seconda nelle soluzioni di stampa. In sostanza, le gamme RGB comprendono un sottoinsieme di colori derivanti dalle possibili combinazioni dell’emissione di luce rossa, verde e blu.