SCALE MAGGIORI e MINORI

 MusicaSpesso le locandine dei concerti di musica classica risultano di difficile comprensione.
Alcune pillole possono dissipare alcuni dubbi.
MODO MAGGIORE E MINORE
La scala maggiore interpreta sentimenti di calma, gioia, euforia, trionfo, tende a porci in uno stato d’animo disteso. Verdi nella Marcia dell’Aida e Beethoven nella Sinfonia nr.3 la utilizzarono per esprimere il tono trionfale. La scala minore è utilizzata per esprimere stati d’animo di tristezza, malinconia, angoscia, cupezza, tende a porci in uno stato d’animo nostalgico. La scala minore veniva impiegata nella musica funebre, esempio la Marcia Funebre della Sonata op.35 di Chopin. Nella Sinfonia nr.5 di Beethoven troviamo un esempio di drammaticità. La differenza di carattere fra i due modi, maggiore e minore, viene ancor più evidenziata quando la musica diventa di supporto ad un testo, come capita nella musica operistica. Nella ‘Traviata’ di Giuseppe Verdi, il personaggio di Violetta, morente in attesa dell’amante Alfredo che teme giunga troppo tardi, canta ‘Addio, del passato’, un’aria in modo minore. Successivamente, quando Alfredo arriva e trova Violetta ancora in vita, per infonderle coraggio e speranza canta ‘Parigi, o cara’, che è invece in modo maggiore.
LE ALTERAZIONI
L’ottava, intervallo tra DO a DO, è composta da dodici suoni: i sette naturali (DO-RE-MI-FA-SOL-LA-SI), più le cinque alterazioni. Questi cinque suoni sono stati creati modificando l’altezza dei sette suoni naturali. Il ‘tono’ rappresenta l’ampiezza dell’intervallo più grande tra due suoni congiunti (DO-RE, ecc.) Gli intervalli più piccoli (MI-FA, ecc.) sono misurati con il ‘semitono‘, che rappresenta esattamente la metà del tono. I tasti neri infatti, si trovano sempre fra due tasti bianchi che distano l’uno dall’altro un intervallo di tono.
ScaleSCALA MUSICALE
La scala di DO costituisce il modello in base al quale vengono costruite tutte le altre scale maggiori, quindi devono avere i medesimi intervalli.
Per fare questo si ricorre alle alterazioni.
Prendiamo ad esempio la scala di SOL e osserviamo la disposizione dei toni e dei semitoni: essa non corrisponde a quella della scala di DO maggiore. Mentre nella scala di DO maggiore tra il VI e il VII grado (LA-SI) e tra il VII e il I (SI-DO) ci sono rispettivamente un tono e un semitono, nella scala di SOL c’è un semitono e un tono.
MusicaA questo punto, per rendere maggiore la scala di SOL, bisogna che il FA diventi FA diesis. Infatti, tra MI e FA# c’è un tono e tra FA# e SOL un semitono.
Ora la scala di SOL, con il FA# al posto del FA, corrisponde al modello della scala di DO maggiore.
Analoga procedura si esegue per le scale minori, le quali vengono costruite con l’intervallo del LA: T – ST – T – T – ST – T – T