TRENTO: appunti

Impressioni
Città curata sotto tutti gli aspetti: pulizia, servizi, trasporti, ecc.
In estate è tutto un via vai di gente.
In inverno per strada non c’è nessuno, in compenso i locali sono pieni, o quasi.
Bar e ristoranti godono di un buon servizio, curano l’aspetto estetico e la qualità è buona; nella fattispecie mi riferisco ai vini e stuzzichini, in compenso sono un po’ cari (non si può aver tutto nella vita).
Il centro è suggestivo, ci sono diverse torri, chiese e palazzi antichi, molti rinascimentali; l’influenza germanica non è incisiva.
In particolare ho trovato molto accogliente piazza Duomo. Un luogo che ti suggerisce: mi fermo in un bar all’aperto e mi crogiolo con un buon bicchiere di vino.
Da pochi anni c’è anche il Muse: interessante museo delle scienze, il cui contenitore è quasi meglio del contenuto. L’esposizione è inserita in un quartiere che, considerando le case vuote, non mi pare sia decollato.
STORIA
Dalle origini all’età romana
Lo sviluppo della città lo si deve alla sua posizione geografica, lungo la Valle dell’Adige, via di comunicazione nord-sud di primaria importanza.
Nella fattispecie la città crebbe quando i Galli Cenomani si sovrapposero alla popolazione indigena nel V sec. a.C.
La conquista romana del Trentino avvenne nel corso del I sec. a.C. e venne battezzata Tridentum, forse perché nei pressi della città sorgono tre colli e/o tre monti a forma di tridente.
Nel periodo augusteo (27 a.C.-14 d.C.), il ruolo strategico politico-amministrativo della città crebbe, in quanto Trento formava un poderoso baluardo sulla via Claudia Augusta.
Fino al IV-V sec. Trento rimase il più importante centro economico, commerciale e militare della regione.
Alto Medioevo
Attorno alla metà del IV sec. avvenne la cristianizzazione del Trentino. Il vescovo Vigilio con la sua parola ed il suo martirio, rappresentò la prima grande guida della Chiesa tridentina e divenne il patrono della città.
Con la fine del IV sec. iniziò un periodo di tenebra per la città, causato dalle invasioni barbariche.
Nel VI sec. Trento venne occupata dai Goti, guidati da Teodorico.
Attorno al 568-569 la città e l’intero territorio trentino furono conquistati dai Longobardi, essi realizzarono un Ducato di frontiera con capitale a Trento.
Subito iniziarono i contrasti con i Franchi che nel 774 la spuntarono e la città divenne capoluogo di marca carolingia.
Nel X sec. Trento venne inglobata dagli Ottoni nel Sacro Romano Impero.
Il Principato Vescovile di Trento
Nel 1027 l’imperatore del Sacro Romano Impero Corrado II creò il Principato vescovile di Trento, il quale segnò la storia della città nell’ambito germanico per otto secoli, con maggiore o minore autonomia a seconda delle situazioni e dei personaggi, con il susseguirsi al suo vertice di 51 principi-vescovi, spesso scelti dal potere imperiale.
I contrasti tra il vescovo e le forze comunali e della nobiltà erano numerosi, tant’è che nel 1407 Rodolfo Belenzani fu a capo di una rivolta dei cittadini, i quali insorsero contro il principe vescovo Giorgio di Liechtenstein e governarono Trento per un paio di anni.
Il vescovo Federico Vanga (1207 – 1218) diede impulso alla costruzione di diverse opere: Cattedrale, Castelletto, la Torre Vanga.
Trento divenne famosa per il Concilio (1545-1563), col quale ebbe inizio la Controriforma.
Il XVI sec. fu un periodo splendido, i cardinali Bernardo Clesio e Cristoforo Madruzzo, trasformarono l’impianto urbanistico di Trento secondo i principi rinascimentali, ristrutturando e edificando nuovi edifici e chiese.
Il principato dovette più volte difendersi sia dai tentativi di sopraffazione dei conti del Tirolo, sia dai tentativi di espansionismo veneziano che culminò con la battaglia di Calliano nel 1487, in cui il piccolo esercito trentino, inflisse una sonora sconfitta al molto più numeroso esercito veneziano.
XIX secolo
Il Principato Vescovile venne soppresso da Napoleone nel 1803.
Dopo l’era napoleonica, il Congresso di Vienna del 1815 sancisce che Trento e tutta la sua attuale provincia vengano inglobate nella Contea del Tirolo entro l’Impero Asburgico.
A partire dal 1870 si svilupparono a Trento movimenti e circoli politici irredentisti, ma la maggioranza dei Trentini non era favorevole all’annessione all’Italia.
XX secolo
Durante la 1^ guerra mondiale Trento divenne il caposaldo del fronte meridionale austro-ungarico. Il 4 novembre 1917 entrarono in città le truppe italiane.
Il Trattato di Saint Germain nel 1919 sancì l’annessione all’Italia di Trento e del resto della contea principesca tirolese a sud dello spartiacque alpino.
Nel 1923, durante il fascismo, il consiglio comunale fu sciolto dal governo di Roma e fu nominato un commissario prefettizio.
Nella 2^ guerra mondiale Trento fu bombardata dagli alleati dal 1943 fino al 3 maggio 1945, per un totale di 80 incursioni.
Nel 1971 la Regione venne in pratica smembrata con l’attribuzione di quasi tutti i poteri alle due province di Trento e di Bolzano, le uniche province autonome esistenti nel sistema amministrativo italiano.
CITTA’
Castello del Buonconsiglio
Il Castello è l’antica sede dei Principi-Vescovi di Trento.
Circondato da alte mura duecentesche, leggermente in alto rispetto alla città, questo insieme di edifici costituisce polo museale che custodisce testimonianze artistiche e storiche di Trento dall’11.000 a.C. al 1800 d.C.
Le costruzioni più significative sono il Mastio di Castelvecchio e la Loggia Veneziana.
Nella Torre Aquila le cui pareti interne sono interamente affrescate con il Ciclo dei Mesi (fine del XIV sec.).

Piazza Duomo

  • Palazzo Pretorio: risale al 1220, con successivi adattamenti, nel corso dei secoli è stato adibito a prigione, tribunale, sede del Comune e sede dei vescovi.
    Ospita il tesoro della Cattedrale che comprende:

    • Museo Diocesano Tridentino, esibisce opere di pittura e scultura, testimonianze del Concilio di Trento, ecc.
    • Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas – Tridentum, nelle fondamenta del palazzo c’è l’area archeologica romana, dove si trova la porta Veronensis, la via Augusta proveniente da Verona.
  • Torre Civica: conosciuta anche con il nome Torre di Piazza, costruita nel XI sec. fu innalzata a più riprese. La campana della Renga, custodita al suo interno, annunciava le condanne a morte sulla piazza su cui si affaccia.
  • Castelletto dei Vescovi: costruito dal vescovo Vanga ed antica sede dei vescovi.
  • Fontana di Nettuno: del XVIII sec.
  • Case Cazuffi: affrescate nel XVI sec.

Cattedrale di San Vigilio
Il Duomo è dedicato al patrono della città e dal 1545 al 1563 ha ospitato il Concilio di Trento.
La Chiesa è costruita in stile romanico, nel corso dei secoli ha subito varie modifiche e ricostruzioni, con l’aggiunta di elementi gotici e barocchi. Sul transetto nord spicca la Ruota della Fortuna.Via Belenzani

  • Chiesa dell’Annunziata: barocca dell’inizio del XVIII sec.
  • Antica sede del Municipio: di stile neoclassico, con l’aquila di Trento sul frontone
  • Palazzo Colico: eretto nel XVI sec.
  • Palazzo Geremia: eretto nel XVI sec.
  • Palazzo Thun: eretto nel XVI sec. è l’attuale sede del municipio.

Palazzo Sardagna
Costruito nel XVI-XVII sec. Da visitare il portale, l’atrio ed il cortile.Torre Vanga
Eretta dal vescovo omonimo all’inizio del XIII sec.Galleria di Piedicastello
Spazio espositivo ricavato in due tunnel stradali in disuso, esso è un luogo dedicato a mostre che raccontano e rappresentano il passato del Trentino.Muse
Il Museo delle scienze progettato da Renzo Piano è stato inaugurato nel 2013. Funivia Sardagna
La funivia s’innalza sui fianchi del Monte Bondone, superando un dislivello di circa 400 m, sino al frazione di Sardagna. La funicolare viene utilizzata principalmente dai cittadini del borgo.
Dall’alto si gode un magnifico panorama.

VALSUGANA in bicicletta

Da BASSANO del GRAPPA a TRENTO
Lunghezza: 100 km circa
Tipo di fondo: asfalto
Stagione consigliata: da primavera ad autunno
Treno: ogni ora per un tempo di percorrenza di 2h15’ (infinito).
Da Trento parte all’ora 05’, da Bassano all’ora 15’
Percorso
Alloggiando a Trento, per non avere problemi di orario, ho preferito andare in treno sino a Bassano del Grappa e rientrare in bicicletta.
Il tracciato costeggia il fiume Brenta per quasi tutto il suo percorso e lungo la strada sono presenti diramazioni che collegano gli abitati vicini al tracciato principale.
Tratto Veneto
Scesi alla stazione di Bassano del Grappa è obbligatorio visitare la cittadina.TracciatoPer accedere alla ciclabile si attraversa il ponte più a monte del Ponte degli Alpini e si gira destra, proseguendo sulla destra del Brenta.
Indipendentemente dalle indicazioni, è sufficiente mantenersi paralleli al fiume Brenta, incanalandosi nella evidente vallata.
Può darsi sia stata distratta, ma tabelle con indicazione Valsugana non ne ho viste, bensì ci sono segnaletiche riguardanti l’Anello del Monte Grappa, che va comunque bene.
C’è qualche tabella di divieto di passaggio biciclette, non fateci caso: sempre avanti!
Il percorso utilizza sia strade esistenti, sia percorsi costruiti ad hoc. In una zona la valle è così stretta che è stata costruita una mensola a sbalzo di legno.
Il fiume scorre placidamente tra sponde costituite da ripide montagne rocciose e boschive. La vallata è stretta, per cui non ci sono cittadine, ma paesi e borgate, boschi, prati, qualche coltivazione e frutteti. Il centro più importante è Valstagna.
In particolare mi ha colpito il Covolo del Buttiston, posto tra Cismon del Grappa e Primolano. Esso è un’antica fortificazione militare, eretta a difesa della via di comunicazione tra l’Italia e la Germania, che sbarrava il Canale di Brenta, fino alla fine del Settecento.
Oggi sono visibili i resti della fortificazione in grotta, alla quale si accedeva anticamente solo per mezzo di una seggetta azionata da un argano.
A Tezze inizia il percorso Trentino.Tratto Trentino
Tracciato Tezze – PerginePiù articolato è il percorso trentino, il fiume viene ripetutamente attraversato, ma non ci si perde, perché il tracciato è ben segnalato. Talvolta si procede lungo l’argine del fiume, talvolta in lontananza.
Spesso la strada è delimitata da staccionata in legno, sono presenti delle aree di sosta munite di panchine e tavoli, bar/ristoranti dedicati ai ciclisti.
Siamo a fondovalle, i boschi hanno lasciato il posto a estensioni di prato e campi coltivati.
Procedendo sull’argine destro del fiume Brenta, si giunge a Borgo Valsugana, il borgo è attraversato dal fiume ed è suggestivo.
Usciti dal paese si segue per un tratto il rilevato ferroviario, si passa la strettoia di Marter, poi si imbocca una strada a traffico limitato, per poi procedere lungo l’argine, nei pressi di Levico si gira a sinistra e ci si addentra tra stradelle poste tra filari di meli.
Arrivati a Caldonazzo, si attraversa il paese, si percorre il largo marciapiede che costeggia la strada provinciale in direzione di Calceranica, si entra nel paese e quindi ci si dirige a destra sulle sponde del lago.
La ciclopedonale costeggia il lago per circa 4 km; questo tratto è caratterizzato dalla presenza di un attraversamento su mensola a sbalzo, da cui è possibile godere un ampio paesaggio.
Al termine del lago si continua lungo una strada secondaria sino a Pergine.Tracciato Pergine – TrentoDa Pergine si pedala accanto alla statale sino a Civezzano, qui si gira a sinistra e si scende sino alla rotonda dove si volta a destra sulla provinciale 71. Altra salita sino al Forte, arrivati a Cognola basta scendere e si arriva a Trento.