SUOR ANGELICA – Giacomo Puccini

MusicaSUOR ANGELICA – Giacomo Puccini Libretto di Giovacchino Forzano Opera in un atto Personaggi:

  • SUOR ANGELICA (Soprano)
  • LA ZIA PRINCIPESSA (Contralto)
  • LA BADESSA (mezzosoprano)
  • LA SUORA ZELATRICE (mezzosoprano)
  • LA MAESTRA DELLE NOVIZIE (mezzosoprano)
  • SUOR GENOVIEFFA (soprano)
  • SUOR OSMINA (soprano)
  • SUOR DOLCINA (soprano)
  • LA SUORA INFERMIERA (mezzosoprano)
  • LE CERCATRICI (soprani, coro)
  • LE NOVIZIE (soprani, coro)
  • LE CONVERSE (soprano e mezzosoprano, coro)
  • Coro interno di donne, ragazzi e uomini Prima rappresentazione italiana del trittico al Teatro Costanzi (odierno Teatro dell’opera di Roma) l’11gennaio 1919.

Introduzione A seguito dell’articolo sulla Monaca di Diderot, continuo il filone con Suor Angelica di Puccini. La breve opera che fa parte del Trittico, è unica nella storia del melodramma in quanto le voci maschili sono totalmente assenti. La vicenda si svolge tutta in un monastero femminile del XVII secolo. Il convento è rappresentato come isola felice, dove le sorelle svolgono una vita serena e tranquilla e vivono gli avvenimenti con innocente curiosità. Solamente Angelica è dissonante rispetto alle altre suore, ella nasconde un profondo tormento in quanto si sente abbandonata dalla sua famiglia. La situazione precipita quando ella viene a conoscenza della morte del figlio, la sua scomparsa la getta nello sconforto ed ella cede al richiamo della morte. L’opera non è certo un capolavoro, anche per la scarsa struttura teatrale, ma è pregna di commovente, delicata musica e di alcune struggenti e raffinate melodie. Il trittico Inizialmente Puccini pensò di comporre un’opera in forma di trittico basato sulle tre Cantiche della Divina Commedia, composto da tre lavori di argomento diverso: lirico, patetico e comico. Nel 1904 Puccini propone a Illica di scrivere il libretto di tre racconti di Gor’kij, ma l’editore Ricordi non sembra entusiasta di questo progetto. Seguono nel tempo altri soggetti, ma solamente nel 1916 Puccini prende contatto con Forzano, che gli propone il soggetto di Suor Angelica e nel 1917 quello di Gianni Schicchi. Il Tabarro segue un percorso diverso. Nel 1912 Puccini aveva visto a teatro un dramma a tinte fosche di Didier Gold, il compositore lo propone ad Illica, il quale non si mostra interessato. Alla fine si raggiunge l’accordo con Adami che tra il 1914-15 scrive il libretto che rispecchia il dramma di Gold. Riassunto Monastero fine ‘600. Una sera primaverile nel chiostro d’un convento. Due converse entrano in ritardo in chiesa, anche suor Angelica è in ritardo e prima d’accedere nel luogo sacro fa l’atto di penitenza delle ritardatarie. All’uscita dalla chiesa la Suora Zelatrice punisce le due converse ed altre sorelle che hanno peccato. E’ il momento della ricreazione e Suor Genovieffa indica il raggio di sole che illumina l’acqua della fontana e la rende dorata, il fenomeno si verifica 3 volta l’anno. Le suore decidono di portare un secchio d’acqua sulla tomba di Suor Bianca Rosa che sicuramente l’avrebbe desiderato. Sorella Zelatrice dice che alle suore non è permesso avere desideri. Suor Genovieffa, che nel mondo era pastora, confessa che desidera vedere un agnello e Suor Dolcina ammette di desiderare qualcosa: un buon boccone, commentano le altre con semplicità. Nessun altra Sorella dichiara di avere desideri, anche Angelica asserisce di non averne, ma tutti sanno che ella appartiene ad una famiglia facoltosa, la quale da quando è entrata in convento, sette anni prima, non ha più dato notizie di sé; si pensa che ella sia in convento per punizione. Accorre Suor Infermiera e chiede un rimedio per Suor Chiara che è stata punta da una vespa; Suor Angelica si affretta a cogliere certe erbe che poi consegna alla sorella con le istruzioni per l’uso. Arrivano 2 Suore cercatrici con un asino carico di roba raccolta in elemosina, mentre lo scaricano, una sorella chiede se c’è qualcuno in portineria, perché una ricca carrozza è ferma davanti al convento. Suor Angelica è assalita da improvvisa inquietudine e nel frattempo giunge la Badessa che la chiama in parlatorio per un colloquio con sua zia Principessa. All’incontro la zia mantiene un comportamento freddo ed altero, mentre suor Angelica è molto emozionata. La zia ricorda che alla morte dei genitori di Angelica, le furono affidati i nipoti e la gestione dell’intero patrimonio, senza preamboli rivela che la sorella si sposerà e le consegna una pergamena da firmare, che riguarda la divisione dei beni. Angelica chiede con chi si sposerà e la zia risponde “chi per amore condonò la colpa”. Angelica ha un moto di ribellione di fronte all’implacabile zia, ma pur riaffermando la sua volontà di espiazione , dichiara di non riuscire a scordare il proprio figlio e chiede notizie di lui. La Principessa resta a lungo in silenzio ed alla fine annuncia che il bimbo è morto da due anni, al che la sorella s’accascia a terra con un grido. La zia ho un motto di pietà e si mette a pregare. Alla fine Angelica, stravolta, firma il documento. Nel chiostro Angelica, in stato d’esaltazione, incontra le suore che ritornano dal cimitero e si avviano alle loro celle. Di notte Suor Angelica esce dalla sua cella, per raccogliere delle erbe e comporre una pozione velenosa. Prima di bere l’infuso dice addio alle sorelle ed alla chiesa ed abbraccia la croce. Bevuto il veleno si rende conto di avere compiuto peccato mortale e disperata, chiede la grazia alla Madonna ed il miracolo si compie. La chiesa s’illumina, si sentono le voci degli angeli, appare la Regina del Conforto che sospinge incontro ad Angelica un bimbo biondo. La monaca muore. Brani celebri:

  • La Zia Principessa e Suor Angelica
  • Il principe Gualtiero vostro padre
  • Suor Angelica, Senza mamma, bimbo
  • Suor Angelica, Amici fiori.