Anello Altopiano della Bainsizza in bici

Bella sgroppata sull’Altopiano della Bainsizza in Slovenia.
Percorso caratterizzato da un paesaggio bucolico, dove domina incontrastato il verde dei prati e dei boschi. Ampi panorami, scorci, paeselli, mucche al pascolo, “strop” di verdure si susseguono lungo tutto il tragitto.
Dati tecniciPartenza/arrivo: Grgar/Gargaro (comodo parcheggio all’entrata del paese, accanto al campo  giochi)
Lunghezza:         42 km
Dislivello:           1070 m
Strade:                Asfaltate o lastricate con basso traffico
Tipo di bici:        City Bike (dotata di cambi per salite ripide) e/o MTB
Itinerario
L’itinerario si svolge su e giù per l’altopiano, il quale è alto, ma non piano. Sono presenti diversi violenti strappi in salita ed il dislivello è consistente, per cui la difficoltà è elevata.
Si parte subito in salita lungo la strada che porta a Cepovano/Cepovan, dopo 4 km circa si svolta a sinistra e si procede lungo una inesorabile rettilinea salita che costeggia la boschiva montagna, sino al colmo dell’altopiano; seguono brevi violenti saliscendi sino al successivo bivio.All’incrocio si gira a destra e subito a sinistra, si passa Locavizza/Lokovec e procedendo lungo la direttrice principale, si continua a salire, tra prati, doline, boschi.Superata l’indicazione per Novo Mesto, si svolta a sinistra, per immettersi su una strada sterrata lunga 5 km circa, un po’ in salita ed un po’ in discesa. Si procede immersi in un ombroso bosco.Raggiunto il bivio successivo, si gira sull’asfalto a sinistra e lungo una bella discesa si raggiunge  Kal nad Kanalom, dove il paesaggio torna ad aprirsi.Seguono sali scendi sino al successivo incrocio, dove si svolta bruscamente a destra per Santo Spirito della Bainsizza/Banjsice.Primeggiano i ciliegi in fiore.Superato il paese, si attraversa un lungo tratto prativo dedicato al pascolo, sino al successivo bivio, dove si gira a sinistra.
Infine si rientra alla meta seguendo una lunga discesa.

Anello Valdobbiadene – Combai – Pianezze in bici

Bella sgroppata sulle montagne che si affacciano sul territorio patria del prosecco.
Percorso di lunghezza moderata, ma impegnativo per il dislivello.Partenza/arrivo: Valdobbiadene
Lunghezza:          33 km
Dislivello:            1100 m
Strade:                  Asfaltate
Itinerario
Nella prima parte del tragitto si percorre la Panoramica: si attraversano paesi immersi in mezzo alle vigne, con il campanile che svetta alto.
Tratto in continuo sali scendi.Poco prima di Combai si svolta bruscamente a sinistra, segue lunga salita ombrosa, tra grandi castagni e latifoglie varie.
Giunti pressoché alla fine della salita, si torna a girare seccamente a sinistra e da qui in poi il paesaggio si apre: ampia vista sulla pianura e molto prato con relativo alpeggio.Dopo un tratto pressoché pianeggiante, segue discesa medio-dolce sino a Pianezze, poi aumenta decisamente la pendenza e ci si affaccia sulla valle del Piave.
Infine si raggiunge nuovamente Valdobbiadene.

Anello CANSIGLIO in MTB

Partenza/arrivo: Malga Coda di Bosco dal Titti SARONE
Lunghezza:         31 km
Dislivello:           760 m
Strade:                sterrato sino al Pian dell’osteria, segue strada asfaltata
Ambiente:          boschivo sino al Pian dell’osteria, seguono pianori prativi, boschi e prati
Difficoltà:          intermedia
ITINERARIO
Partenza dalla malga (ottimi gli gnocchi) avviandosi lungo la stradella asfaltata sulla destra, inizia subito la salita, al bivio seguente (1), dove sono presenti molte tabelle, si procede diritti. Più avanti c’è un incrocio (2), con le indicazioni in figura sotto.Scegliere Piancavallo. Per alcuni km si è immersi in un fitto bosco.Si continua a salire sino a raggiungere Col dai S’cios  con i suoi bei prati.Si transita davanti alla malga e raggiunto il bivio (3), al colmo della salita, si svolta a sinistra in direzione Cansiglio, si trascura il bivio seguente (4) e si inizia a scendere. Tralasciato l’incrocio (5) per La Crosetta, si attraversa la riserva naturale Col Piova ed al termine della discesa si raggiunge il crocicchio (6).Segue una diritta discesa, al termine del quale si gira a destra.La strada diventa asfaltata e dopo un breve strappo in salita si arriva a Valmenera (7).Raggiunto il Pian dell’osteria (8), si gira a sinistra per la SP422.
Si percorrono ampi pianori.Si risale nel bosco per una breve distanza sino a La Crosetta ed infine tutta discesa.
Si abbandona la strada principale, svoltando a sinistra all’innesto (9) per Sarone.
Al termine del giro, ampia vista sulla pianura.Link
Anello Cansiglio

Anello MONTEMAGGIORE (MATAJUR) in bici

ITINERARIO
Partenza/arrivo: Loch (Pulfero) 185m
Lunghezza:          34 km
Dislivello:             1000m totali
Strade:                  asfaltate
Difficoltà:             percorso impegnativo
Partenza dalla frazione di Loch, si svolta subito a destra in direzione Mersino, inizia subito una lunga e costante salita che attraversa diversi paesi e borgate: Mersino (Marseu), Pozzera, Bardo, Medves, da qui si svolta bruscamente a sinistra in direzione Matajur.                                                            Mersino
L’ambiente inizialmente è prativo e boschivo ed in alcune zone si gode la vista della Valle del Natisone.Mano a mano che si sale il bosco prevale, soprattutto quello di conifere.
La salita termina al passo Glevizza (1020m), da qui segue una lunga discesa, via via più ripida, sino fondo valle.
Dal passo a Montemaggiore si può ammirare anche il versante montagnoso di ponente.
                                                           Montemaggiore
Giunti al bivio di Montemaggiore ci sono diverse possibilità per scendere a Savogna:

  • svoltando subito a destra
  • svoltando a sinistra si attraversa tutto il paese ed all’ultimo incrocio si gira a destra per Cepletischis
  • come sopra, ma giunti a Masseris si svolta destra e si scende in picchiata

Quest’ultima opzione è quella indicata nella mappa.
Da Savogna si procede in leggera discesa. Il percorso è tipico del fondo valle: prati, paesi, boschetti.
Giunti a Clenia si svolta a destra verso Correda, attenzione a costeggiare la Chiesa in direzione delle colline, si sale in mezzo ad un fitto bosco ed infine si ridiscendere a San Pietro al Natisone.
Sbucati sulla statale si gira destra e si rientra Loch.

Anello Altopiano di TERNOVA/TRNOVA in MTB

Partenza/arrivo: Ternova
Lunghezza:          33 km
Dislivello:             760 m
Strade:                  asfaltate e sterrate in buone condizioni
Difficoltà:             percorso atleticamente impegnativo, ma non difficile
Link:                     https://www.komoot.it/tour/923826497
ITINERARIO
Partenza in direzione di Rijavci (seguire la via omonima, situata sulla destra all’inizio del paese), la strada asfaltata inizialmente corre tra prati e boschetti, poi procede in mezzo al bosco.All’altezza dello spiazzo in cui si lanciano con il deltapiano la carreggiata diventa sterrata.
S’incrociano diverse deviazioni, l’importante è mantenersi sulla direttrice (leggermente sulla destra).
All’incrocio contrassegnato con la A sulla mappa, si svolta a sinistra e subito a destra, all’altezza di una casa e si procede lungo una strada asfaltata e poi bianca.
Si sale sino a quando il paesaggio si apre.Si sale ancora un po’, sempre seguendo la direzione principale che è anche segnalata.Quindi si raggiunge il rifugio casa di Anton Bavčer a Čavno.
All’inizio della lunga discesa che segue, si gode una bella vista su Aidussina.
Si procede in un fitto bosco e dopo uno strappo in salita, si sbuca sulla strada asfaltata che collega Lovke a Predmeja.
Si svolta a sinistra e si prosegue per una ripida salita lunga alcuni chilometri; segue discesa su strada bianca sino a Lovke, dove si gira a sinistra.Il rientro è tutto in discesa su strada asfaltata e si può seguire sia la strada principale, sia una deviazione posta sulla destra, subito dopo Lovke.

Da SALISBURGO a FUüSSEN in bici lungo la DEUTSCHE ALPENSTRASSE

ITINERARIO
Link
Salisburgo – Fussen
Il percorso dettagliato è il seguente:Salisburgo – Berchtesgaden (Austria)
Lunghezza:   24km
Dislivello:   230m (salita leggera)
Solita uscita noiosa dalla città, a seguire nulla di significativo.
Berchtesgaden è una bella cittadina, con vie dove si affacciano case affrescate.
E’ d’interesse il Castello Reale.Berchtesgaden – Schmelz (Inzell Germania)
Lunghezza:   37km60km
Dislivello:   750m 980m
Procedendo lungo la 305 sulla destra le montagne sono suddivise in prati delimitati da boschi, sulla sinistra ci sono le Alpi di Berchtesgaden.L’ Alpenstrasse sale per alcuni km, per poi procedere in un falsopiano da cui si godono sulla sinistra le Reiter Alpe.Segue discesa in una stretta vallata, circondata da tratti con pareti di calcare grigio, fino a Schneizlreuth.
Poi salita ripida in stretta vallata, con breve tratto aperto ed infine si giunge a Schmelz.Schmelz (Inzell) – Kufstein (Austria)
Lunghezza:   60km120km
Dislivello:   420m1400m
Per un breve tratto si procede su e giù per i boschi, poi inizia una lunga discesa (lo sguardo può spaziare sulle montagne attorno) sino a Ruhpolding.
All’incrocio si svolta a sinistra, si passa accanto ad alcuni laghetti e si raggiunge Reit im Winkl.
Qui si scende sino a Kossen in Austria.Da Kossen a Kufstein si possono percorrere in alternativa due ciclabili asfaltate: una che sale e scende le colline, l’altra segue un ruscello. Alla connessione delle due stradelle si procede in modo univoco.Dopo il lago di Walchsee si mantiene la sinistra, si passa Durchholzen, poi sempre in discesa, in mezzo a prati e boschi, si raggiunge Ebbs.Si arriva a Kufstein a fianco dell’Inn.
Bella la cittadina, un po’ antica, un po’ moderna, con il Castello che la domina.Kufstein – Thirsee (Hotel Hagerhof Austria)
Lunghezza:   13km133km
Dislivello:   550m 1950m
Di nuovo salita moderata sino a Thiersee, ma strappo finale violento per arrivare all’albergo.Thirsee – Bayrischzell (Germania)
Lunghezza:   15km148km
Dislivello:   250m2200m
Tratto iniziale in forte salita in mezzo a montagne rotondeggianti prative e boschive, poi violenta discesa boschiva, infine tratto pianeggiante in mezzo a prati affiancati da montagne boschive. Così si raggiunge Bayrischzell.
Bayrischzell – Bad Wiessee
Lunghezza:   32km 180km
Dislivello:   310m 2510m
Tratto piano in larga vallata noiosa. Si costeggia il lago Schliersee e si arriva a Hausham.Da Hausham si giunge a Gmund. Qui si segue il lato occidentale del bel lago Tegernsee.Bad Wiessee – Lenggries
Lunghezza:  46km 226km
Dislivello:   340m 2850m
Presso Reitrain si gira a destra e si sbuca sulla strada principale a Point.
Altra strada noiosa, con bosco che degrada sino alla strada. Leggera salita sino a Achenpass, poi discesa sino al lago poco visibile Sylvenstein-Stausee.
Qui adiacente alla diga c’è una galleria ciclabile ed a seguire una bella strada asfaltata che attraversa un bosco.Si raggiunge Lenggries costeggiando l’azzurro l’Isar.Lenggries – Einsiedl
Lunghezza:   30km256km
Dislivello:     260m3110m
Da Lenggries al lago Walchensee c’è il solito prato al lato della strada e basse montagne con bosco di conifere, ma vicino al lago la vallata si restringe ed il bosco arriva sino al bordo della strada.
Si percorre tutto il lato sud del bel lago, lungo una strada a pedaggio per le auto, sino a Ensiedl.Einsiedl – Garmisch Partenkirken
Lunghezza:   24km 280km
Dislivello:    200m3310m
Da Einsiedl a Wallgau si percorre una ciclabile affiancata da un ruscello.
In questa cittadina tutto cambia: largo pianoro circondato da, finalmente, alte montagne di calcare. Si raggiunge Garmisch lungo una ripida ciclabile in discesa.Garmisch è un importante centro sciistico, con impianti arditi.Garmisch Partenkirken – Ettal
Lunghezza:   15km295km
Dislivello:    230m 3540m
Da Garmisch a Ettal c’è un tratto pianeggiante, a Oberau si svolta a sinistra e seguono 6 km di salita.
Nel paese c’è un Monastero Benedettino di grande interesse.Ettal – Reutte (Austria)
Lunghezza:   38km333km
Dislivello:   360m3900m
Subito dopo il paese si gira a sinistra e si attraversa tutta la Ammergauer Alpen. Si sale lentamente l’altopiano tra prati e solite montagne a conifere, fiancheggiando un largo alveo di ruscello sino a Ammerwald (Austria). Segue discesa con pendio roccioso scosceso, con alberi avvinghiati al terreno e montagne di calcare.
Al termine della discesa c’è il lago Plansee, ancora pochi km e si raggiunge Reutte.Reutte – Füssen (Germania)
Lunghezza:   15km 348km
Dislivello:   100m4000m
Per un tratto si segue l’azzurro Lech, poi, sempre attraverso strade secondarie, si raggiunge Fussen.
Il paese posto in collina, ha un castello che lo sovrasta, stradelle ripide e case affrescate.Varie
Quasi tutto il tragitto si può percorrere lungo ciclabili: lungo le strette vallate sono sterrati ai lati della strada principale, nelle zone più aperte sono stradelle di campagna, lungo i fiumi sono carreggiate che affiancano i percorsi d’acqua.
La segnaletica si presenta, sia in Austria che in Germania, come la seguente immagine.Sarà per la presenze di molti animali, ma le mosche sono numerosissime e piuttosto agressive.
Ordine teutonico.Cimitero a Wallgau.

Passeggiata ad anello UDINE-FELETTO

Lunghezza 7 km circa
Partenza/Arrivo: Piazzale Chiavris
Tracciato

  1. Dopo aver percorso un breve tratto di via Tricesimo, ci svolta leggermente a sinistra per via Feletto, che si percorre sino al semaforo, dove si prosegue sulla sinistra a lato del lavatoio;
  2. Segue svolta a destra, dopo un breve tratto asfaltato, la strada diventa bianca;
  3. All’incrocio in corrispondenza di un capannone, si prende la strada destra;
  4. Si mantiene la direttrice sulla sinistra;
  5. Alla ripresa della strada asfaltata si svolta a sinistra;
  6. Veloce curva a sinistra e destra in zona residenziale;
  7. All’incrocio con la strada principale, svolta a sinistra e subito dopo a destra;
  8. Al successivo crocicchio procedere a sinistra;
  9. Arrivati alla rotonda, attraversare la strada, con attenzione, alla fine delle attività commerciali e costeggiare la rotonda, infine introdursi nella strada agreste sulla sinistra. A questo punto si procede lungo il percorso della ferrovia abbandonata Udine-Maiano sino a ricongiunsi al tratto iniziale.

Anello NIMIS-VILLANOVA-MONTEAPERTA in bici

Itinerario
Partenza/Arrivo: piazza di Nimis
Indicazioni:        Attimis/Monteaperta – Ramandolo/Sedilis – Villanova delle grotte/Chialminis – Monteaperta/Lusevera – Monteaperta (cerchietto rosso in figura sotto)
Strada:                Asfaltata
Dislivello:           500 m Nimis – Villanova delle Grotte
Link:                   https://www.komoot.it/tour/561583910Descrizione
La salita per raggiungere Villanova delle Grotte corrisponde a quella per raggiungere il Monte Bernadia (foto sotto).Superato il paese inizia subito la salita in mezzo ai vigneti (il Ramandolo la fa da padrone), con pendenza costante sino a Chialminis.Segue saliscendi, in mezzo al bosco, fino a raggiungere Villanova. Da questo paese si gode un’ampia vista sulla valle del Torre e sui Musi.A questo punto si prosegue lungo l’ombroso pendio sino al successivo incrocio, dove si svolta a destra.
Si cambia nuovamente versante, qui c’è la catena montuosa del Gran Monte, che si percorre di fianco in tutta la sua lunghezza.Segue la ripida discesa sino alla forra del Cornappo che si percorre sino a rientrare a Nimis.

Anelli MONTE PRAT (UD) in MTB

Vengono proposti 2 itinerari per raggiungere Monte Prat.
Partenza/Arrivo: Cimitero di Avasinis
Lunghezza:           30 km
Itinerario ROSSO
Dislivello: 600m
Si parte da una tranquilla stradina asfaltata posta a lato del cimitero di Avasinis. Si inizia in leggera salita, poi seguono una serie di tornanti con pendenza più decisa.
A tratti compare in mezzo alla vegetazione il Tagliamento.
Proseguendo lungo la direttrice si giunge a Cjaneit.A questo punto inizia lo sterrato che ha alcuni tratti di decisa salita, alla fine dell’ascensione si svolta in modo netto a destra in una stretta strada asfaltata e si arriva all’altopiano di Monte Prat.Itinerario BLU
Dislivello: 700m
La partenza è la medesima dell’itinerario rosso, ma al termine dei tornati, in un tratto rettilineo, si svolta a destra.La strada forestale risulta interrotta, ma in bici si può agevolmente passare il tratto franato.Al termine dell’impegnativa salita, si esce in vicinanza di Cuel di Forcja, sulla strada asfaltata che da Avasinis va a Monte Prat o in Val Tochel. Al successivo incrocio si procede a sinistra verso l’altopiano.
DISCESA
La discesa è analoga per entrambi gli itinerari. Si seguono le indicazioni per Forgaria, giunti in paese si continua il tragitto, senza scendere di quota, in direzione Cornino.Raggiunta la strada principale al termine della discesa, si svolta a sinistra. Lungo il percorso è d’obbligo una sosta al lago di Cornino.Si pedala di fianco al Tagliamento.Per gli appassionati di ciclismo c’è la lapide dedicata a Bottecchia (con qualche dubbio sul “letale malore”).

Anello Monteprato (Udine) in MTB

Caratteristiche
Partenza/arrivo:   Nimis
lunghezza:              15 km circa
dislivello:                400 m circa
strada:                     asfaltata ad esclusione della strada forestale in salita
periodo:                   primavera e autunno
Di seguito vengono descritti 2 anelli per raggiungere Monteprato da valle.
Salita 1
Percorso rosso
Si abbandona Nimis in direzione Cividale, dopo la Chiesa di S. Gervasio si svolta a sinistra nell’ultima strada del paese.
Praticamente si pedala sempre in salita immersi nel bosco.179Monteprato02

E’ d’obbligo la deviazione alla Chiesetta di S. Giorgio, evidenziata da un cartello descrittivo.179Monteprato03

Ripresa la strada maestra si raggiunge una zona più panoramica.179Monteprato05

179Monteprato04

A questo punto si è arrivati a Monteprato.179Monteprato06

Salita 2
Percorso azzurro
Si abbandona Nimis in direzione Cividale, dopo la Chiesa di S. Gervasio si svolta a sinistra in direzione Cergneu.
Raggiunto Cergneu superiore, quasi alla fine del paese si attraversa un ponticello alla sinistra (c’è un cartello con tutti i percorsi della zona) in direzione Pecolle. Inizia la vera salita, prima su strada asfaltata, poi lungo una forestale in mezzo al bosco, infine si raggiunge Monteprato.
Discesa
Percorso nero
Dal paese si prende la strada asfaltata in discesa, si passa per Vallemontana, si trascura l’incrocio per Cergneu ed infine si rientra a Nimis.

Anello MANIAGO – malga JOUF – Poffabro in mountain bike

Lunghezza: 30 km circa
Dislivello:    900 m
Strade:        forestale fino a Pala Barzana, asfaltata il rientroDa Maniago ci si dirige verso il Castello, lo si sorpassa, al termine della strada asfaltata si procede in salita, su una strada bianca forestale in direzione di marcia, per 7 km. Il percorso si svolge in mezzo al bosco sul versante sud, ma in qualche tratto si gode la vista dell’ampia pianura.Al termine della lunga ed inesorabile salita si arriva alla Malga Jouf.La prospettiva spazia dal monte Rest alle Alpi Giulie.A questo punto, tenendosi alla sinistra della malga, si scende in mezzo ad una fitta faggeta, da dove ogni tanto sbuca il Rest.In autunno sulla mulattiera si forma un tappeto di foglie.Il profilo del monte Rest si erge in tutta la sua potenza.Alla fine si sbuca sulla strada asfaltata che scende da Pala Barzana a Maniago.
Continua la tortuosa discesa.Si passa la bella località di Poffabro che merita una visita approfondita e si continua sempre in discesa sino a Maniago.
Nota
Dopo aver attraversato la prima galleria, è meglio abbandonare la strada principale e deviare a sinistra su una strada che procede nella forra del torrente Colvera.

Anello SPELLO in bici

Scheda Tecnica
Partenza ed arrivo: Foligno
Distanza: 60 km
Difficoltà: media
Fondo stradale: asfalto
Bici consigliata: qualsiasi purché abbia un buon cambioItinerario
Il giro è stato percorso nel 2000, per cui tutti i paesi, salvo rare eccezioni, erano “tutto un cantiere”.
Foligno – Trevi
Si segue per un tratto la Flaminia per poi svoltare a sinistra per Matigge, segue bella salita in mezzo agli olivi sino a Trevi.Trevi
Paese balcone con un fitto intreccio di vicoli.
I luoghi d’interesse sono:

  • Villa Fabbri, residenza privata fastosamente decorata e con bella sulla valle.
  • Teatro Clitunno, realizzato nell’800′, conserva ancora il sipario originale.
  • Piazza Mazzini, con il Palazzo e la Torre Comunale.
  • Cattedrale di Sant’Emiliano, nel cuore dell’abitato. All’esterno si possono ammirare tre absidi del 12° secolo, il Portale con il timpano in altorilievo, parte della facciata e la porta tamponata sul lato est della seconda metà del ‘400. All’interno si contraddistingue l’Altare del Sacramento di Rocco da Vicenza (1585).
  • Museo civico di San Francesco.
  • Santuario della Madonna delle lacrime con gli affreschi del Perugino.

Trevi – Montefalco
Lunga discesa, sempre in mezzo agli olivi, sino a Bovare, di nuovo la Flaminia e poi deviazione a sinistra, con breve tratto in pianura in mezzo a campi di girasoli, mais, frumento ed infine salitaccia sino a Montefalco; bello l’ultimo tratto da Turrita a Montefalco, da cui si gode la visuale sul versante di levante e di ponente.Montefalco
I luoghi d’interesse sono:

  • Piazza del Comune (anche Piazza del Certame) è situata sul colmo della collina.
  • Palazzo Comunale (1270)
  • Museo Civico nella piccola ex Chiesa di San Francesco, dove c’è una Natività del Perugino (1503).
  • Teatro Comunale nell’ex chiesa di San Filippo Neri oggi.
  • Oratorio di di S. Maria de Platea
  • alcune residenze signorili del XVI sec., tra cui l’elegante il palazzo De Cuppis

Montefalco – Bevagna
Bella, lunga, dolce discesa con vista a ponente, paesaggio collinare con campi di girasoli, grano, mais, viti, boschetti, querce, alberi sparsi.
Bevagna
I luoghi d’interesse sono:

  • Chiesa e il Convento di San Francesco (fine 13° sec.) con bella facciata, all’interno si ammirano i dipinti di Dono Doni e Ascensidonio Spacca. Alla sinistra dell’altare è esposta la pietra dove, secondo la tradizione, poggiò i piedi San Francesco durante la predica agli uccelli in località Pian D’Arca. Interessante è la Cappella della Madonna di Loreto (16° sec.) presenta un Tabernacolo del XV sec. ed una cupola decorata con pregevoli terrecotte invetriate.
  • Piazza Silvestri, centro nevralgico della cittadina, in essa sono presenti:
    • Palazzo dei Consoli (1270), facciata con bifore gotiche e una bellissima scalinata che porta ad un’ampia loggia coperta da volte a crociera, al suo interno ospita il Teatro Torti interamente decorato da Domenico Bruschi e Mariano Piervittori.
    • Chiesa di San Michele
    • Chiesa di S. Domenico
    • Chiesa di San Silvestro Giacomo

Bevagna – Spello
Continua la discesa sino a Cannara, segue zona pianeggiante con campi, alla sinistra colline.
Spello
Belle le viuzze tortuose e le case con fiori.I luoghi d’interesse sono:

  • cinta delle Mura Romane ben conservate, nelle quali si aprono tre porte:
    • Porta Consolare (I sec. a.C.) sulla Piazza del Mercato
    • Porta Venere, presenta le Torri di Properzio
    • Porta Urbica sulla Via Roma
  • Chiesa di Santa Maria Maggiore con la famosa Cappella Baglioni in cui sono presenti gli affreschi del Pinturicchio.
  • Casa romana (I sec, d.C.)
  • Chiesa di S. Andrea (1258)
  • Chiesa di S. Lorenzo

SOTTOSTERZO e SOVRASTERZO

Quando un veicolo percorre una curva di raggio costante ad una velocità costante, la forza centrifuga e la reazione data dai pneumatici sono uguali e contrarie, per cui c’è il perfetto equilibrio.
Caratteristiche fisiche
Beccheggio: oscillazione muso/coda
Rollio: sbandamento destra/sinistra
Centro di rollio: punto in cui vengono scambiate le forze laterali tra masse non sospese (ruote) e masse sospese (cassa del veicolo).
Angolo di deriva: sbandamento dell’asse posteriore rispetto a quello anteriore.
Esso è influenzato dalla posizione del baricentro del veicolo ed il tipo di trazione (anteriore, posteriore, integrale) della macchina. Inoltre nel caso in cui la pressione di gonfiaggio è bassa anche le forze di trazione, di frenatura, di contenimento in curva ed il peso gravante sul pneumatico influenzano l’angolo di deriva.
Campanatura: inclinazione delle ruote rispetto al piano stradale.
SOTTOSTERZO E SOVRASTERZO
Nel caso in cui si verifichino deviazioni dalla traiettoria imposta si  parla di instabilità direzionale; questi fenomeni sono due:

  • Sovrasterzo: tendenza a stringere la curva impostata con lo sterzo, l’auto mostra uno sbandamento (o deriva) dell’asse posteriore rispetto a quello anteriore.
    Nel caso in cui ci sia il fenomeno del sovrasterzo assieme alla perdita di aderenza delle ruote posteriori, si verificherà il testacoda.
    Per questo fenomeno si agisce con un’azione nota come controsterzo: si gira lo sterzo in direzione opposta a quella della curva, regolando la velocità del veicolo in base al tipo di trazione che esso monta (con un veicolo a trazione anteriore sarà necessario accelerare, mentre nel caso della trazione posteriore sarà necessario sollevare il piede dall’acceleratore).
  • Sottosterzo: realizza una curva con raggio maggiore di quello imposto, significa che manca la risposta della parte anteriore dell’auto. L’asse anteriore del veicolo sbanda rispetto a quello posteriore, per cui l’automobile avrà una maggior rischio di procedere diritto.
    In questo caso è necessario mantenere calma e freddezza, poi si alza il piede dal pedale dell’acceleratore, in modo da restituisce il carico alle ruote anteriore e recuperare la loro aderenza. Non si deve eccedere al recupero delle ruote anteriore, perché potrebbe innescarsi il fenomeno del sovrasterzo.
    Nel caso in cui la strada sia bagnata e sdrucciolevole sarà sufficiente girare lo sterzo nella direzione che sta prendendo l’auto in corso di sbandamento, per poter recuperare l’aderenza delle ruote anteriori.

MECCANICA
Sospensioni
Le sospensioni separano le masse sospese (carrozzeria, interni, motore) dell’auto da quelle non sospese (le gomme), esse hanno il compito di assorbire le sollecitazioni provenienti dal terreno per mezzo di componenti elastiche che collegano il telaio alle ruote.
Reazioni alle regolazioni

  • eccessiva rigidità anteriore può comportare problemi di sottosterzo, mentre al retrotreno può comportare un incremento del sovrasterzo
  • con compressione ridotta davanti le ruote avranno più carico ed il sottosterzo si riduce
  • elevato smorzamento in compressione regola il beccheggio in avanti in frenata e il rollio in curva, ma su fondi sconnessi può comportare la perdita di contatto delle gomme col suolo
  • un elevato smorzamento in estensione aiuta a contrastare la tendenza ad alzare il muso in uscita di curva
  • con ridotto smorzamento in estensione al retrotreno si incrementa il sovrasterzo

Le sospensioni rigide limitano beccheggio e rollio, ma se la rigidità è troppo elevata può essere compromessa la trazione e/o la tenuta di strada.
Generalmente è bene regolare prima la compressione e poi l’estensione.
Ammortizzatori
Gli ammortizzatori sono una componente della sospensione che lavorano insieme alle molle e gli stabilizzatori. Il loro compito è di ridurre l’intensità degli urti, delle vibrazioni, delle oscillazioni dei veicoli, causati da un terreno sconnesso e/o dal trasferimento del peso dal retro/fronte , lato/lato.Il valore di Impatto indica quanto l’ammortizzatore smorzerà l’oscillazione della molla in compressione, mentre il valore di Rimbalzo indica quanto l’ammortizzatore smorzerà l’oscillazione della molla in fase di estensione.
Nella regolazione delle sospensioni i valori della parte anteriore sono più bassi rispetto al retrotreno ed il valore dell’estensione è leggermente superiore a quello della compressione; questo comporta un maggior trasferimento di carico verso la parte anteriore durante le manovre.
Stabilizzatori
Le barre stabilizzatrici collegano i bracci inferiori delle sospensioni destra/sinistra. Il loro scopo è quello di controllare il rollio del corpo macchina da un lato all’altro ed aiutare l’auto durante le curve.Reazioni alle regolazioni

  • rigida: l’auto è più reattiva nelle curve e sembra più stabile
  • troppo rigida: il trasferimento di carico verso le ruote esterne è ridotto con conseguente sottosterzo o sovrasterzo
  • morbida: il trasferimento di carico sulle ruote esterne è buono con il conseguente aumento di aderenza
  • troppo morbida: l’auto diventa lentissima nei cambi di direzione per il massivo trasferimento di carico

Differenze anteriore/posteriore

  • anteriore rigido/posteriore rigido: migliore risposta dell’avantreno con tendenza al sovrasterzo
  • anteriore rigido/posteriore morbido: migliore risposta dell’avantreno con tendenza al sottosterzo
  • anteriore morbido/posteriore rigido: minore risposta dell’avantreno con tendenza al sovrasterzo
  • anteriore morbido/posteriore morbido: minore risposta dell’avantreno con tendenza al sottosterzo

Poiché ha più importanza la regolazione delle sospensioni, la regolazione delle barre è sostanzialmente una rifinitura minima e finale.
Molle
Le molle servono a controllare il trasferimento del peso della macchina ed aiutare ad assorbire gli urti e ondulazioni di una strada irregolare.
Una molla anteriore più morbida aiuta il trasferimento del peso sull’anteriore e riduce il sottosterzo, una molla posteriore più morbida aiuta il trasferimento del peso sul posteriore e riduce il sovrasterzo.
Con una taratura troppo morbida l’auto risulta poco sensibile nelle reazioni.
Campanatura
La campanatura favorisce il trasferimento del carico sulle ruote esterne, garantendo un grip maggiore durante le curve, ma questo comporta che nei rettilinei si riduce la superficie di contatto del pneumatico con la strada.Se si guarda l’auto frontalmente si ha campanatura:

  • /—\ negativa, convergenza
  • \—/ positiva, divergenza

All’avantreno, la divergenza incrementa il sottosterzo, la convergenza invece favorisce la sensibilità dello sterzo.
Al retrotreno, la convergenza migliora la stabilità in curva inducendo un po’ di sottosterzo, la divergenza favorisce invece il sovrasterzo
Possibilità
/—\ all’anteriore convergenza
/—\ al posteriore convergenza
Risultato: migliore risposta dell’avantreno – tendenza al sottosterzo
\—/ all’anteriore divergenza
\—/ al posteriore divergenza
Risultato: minore risposta dello sterzo – tendenza al sovrasterzo
/—\ all’anteriore convergenza
\—/ al posteriore divergenza
Risultato: migliore risposta dell’avantreno – tendenza al sovrasterzo
\—/ all’anteriore divergenza
/—\ al posteriore convergenza
Risultato: minore risposta dell’avantreno – tendenza al sottosterzo
Con trazione anteriore si raccomanda una campanatura negativa delle gomme anteriori e di valore più alto del retrotreno. La campanatura posteriore dovrebbe sempre essere prossima allo zero per garantire un maggior grip sulle ruote posteriori.
Più le gomme sono inclinate, più è difficile guadagnare trazione e la sterzata risente delle irregolarità della strada; inoltre si deve considerare anche il bilanciamento dei pesi tra anteriore e posteriore.
Per ridurre il sottosterzo e sovrasterzo, prima di cambiare i valori della campanatura, bisogna prima lavorare su ammortizzatori, stabilizzatori e molle.
Freni
La ripartizione della frenata tra anteriore e posteriore comporta un’ulteriore variazione del comportamento dell’auto in tale delicata fase.
Un valore maggiore all’anteriore renderà la frenata più efficace, ma favorirà il sottosterzo.
Invertendo i valori, la frenata sarà meno efficace ma favorirà un certo sovrasterzo, che può essere utile per una migliore capacità di sterzata dell’auto.
Altezza
In curva la forza laterale agente sul baricentro fa ruotare la cassa del veicolo attorno al centro di rollio. Per ridurre il rollio la distanza tra il baricentro ed il centro di rollio deve essere la più piccola possibile, per far ciò si abbassa il baricentro.Impostando altezza diverse tra avantreno e retrotreno si può ridurre il beccheggio ed il rollio. Se si abbassa maggiormente l’anteriore, il peso grava un po’ di più sull’avantreno, rendendo la sterzata più efficace, però si alleggerisce il retrotreno, con possibili rischi di scarso grip (aderenza) in accelerazione e tenuta laterale.
Nella gran parte delle vetture di serie conviene avere centri di rollio molto bassi o addirittura al di sotto del suolo per limitare la componente di sollevamento.
Riassunto

Sovrasterzo Sottosterzo
Il retrotreno manca d’aderenza, la vettura stringe troppo la curva e tende a sbandare. Manca aderenza all’avantreno la vettura allarga troppo la curva.
Cause: sospensioni al retrotreno troppo rigide. Cause: sospensione anteriore troppo rigida.
Effetti: rischio di andare in testacoda. Usura eccessiva delle gomme Effetti: rischio di uscire di strada, usura eccessiva delle gomme.
Rimedi: ammorbidire le molle posteriori, riducendo la compressione e aumentando l’estensione.
Eventualmente indurire la sospensione anteriore per dare maggior carico al retrotreno.
Rimedi: ammorbidire barre antirollio e sospensione anteriore, ridurre altezza da terra.

  • in inserimento della curva il sottosterzo può essere ridotto attraverso un ammorbidimento delle molle,  riducendo la compressione e aumentando l’estensione
  • in percorrenza della curva il sottosterzo può essere ridotto aumentando la campanatura sull’anteriore ed eventualmente riducendo la convergenza posteriore ed incrementando la divergenza posteriore
  • in uscita dalla curva il sottosterzo può essere ridotto abbassando l’altezza dell’avantreno, aumentando lo smorzamento nell’estensione dell’anteriore e riducendolo nella compressione al posteriore

Anello DRENCHIA (Valli del Natisone) in bici

Itinerario breve, impegnativo e remunerativo.
Itinerario 1
Caratteristiche
lunghezza:             45 km
dislivello:             700 m
dislivello totale: 1000 m
strada:              asfaltata
periodo: primavera e autunno
Per comodità la partenza è situata in località Ponte S. Quirino, dov’è presente un parcheggio.
Da qui ci si indirizza per Savogna, ma dopo pochi km si svolta a destra in direzione Grimacco/Clodig. A Stregna inizia la salita che proseguirà sino a Tribil di Sopra.
Raggiunta la cresta si procede lungo saliscendi sino a Drenchia.

Variante
In zona Crai, prima di Drenchia, c’è la interessante deviazione a destra per il Kolovrat. Si deve salire ancora per circa 2 km, sino a raggiungere un pianoro dov’è presente un ambiente e quindi il confine con la Slovenia.
Il Kolovrat è tristemente famoso perché in questa zona c’è stata la rotta di Caporetto. A ricordo di quella battaglia sono state ripristinate le trincee ed è stato sistemato un sentiero transfrontaliero: il sentiero della pace, che parte di fronte al ristorante.
Raggiunta la zona di sconfinamento si rientra per la stessa strada sino al precedente incrocio, dove si gira a destra.
A Drenchia si ha raggiunto il versante opposto a quello percorso precedentemente (a nord) e qui inizia la lunga discesa di ritorno che ci accompagna (più o meno) sino al bivio per S. Leonardo.
L’ultimo tratto è il medesimo dell’andata.
Itinerario 2
L’unica diversità rispetto all’itinerario precedente è che a Merso di sopra si svolta a sinistra per  Cravero, lungo la salita si passa per Raune, Oblizza, Dughe ed infine si riprende il percorso dell’itinerario 1 a Tribil di Sopra, dopo lunga salita.

Anello in bici nelle Valli del Natisone

Itinerario breve, impegnativo e remunerativo.
Itinerario 1
Caratteristiche
lunghezza: 45 km
dislivello: 700 m
dislivello totale: 1000 m
strada: asfaltata
periodo: primavera e autunno
Per comodità la partenza è situata in località Ponte S. Quirino, dov’è presente un parcheggio.
Da qui ci si indirizza per Savogna, ma dopo pochi km si svolta a destra in direzione Grimacco/Clodig. A Stregna inizia la salita che proseguirà sino a Tribil di Sopra.

Raggiunta la cresta si procede lungo saliscendi sino a Drenchia.
Variante
In zona Crai, prima di Drenchia, c’è la interessante deviazione a destra per il Kolovrat. Si deve salire ancora per circa 2 km, sino a raggiungere un pianoro dov’è presente un ambiente e quindi il confine con la Slovenia.
Il Kolovrat è tristemente famoso perché in questa zona c’è stata la rotta di Caporetto. A ricordo di quella battaglia sono state ripristinate le trincee ed è stato sistemato un sentiero transfrontaliero: il sentiero della pace, che parte di fronte al ristorante.
Raggiunta la zona di sconfinamento si rientra per la stessa strada sino al precedente incrocio, dove si gira a destra.
A Drenchia si ha raggiunto il versante opposto a quello percorso precedentemente (a nord) e qui inizia la lunga discesa di ritorno che ci accompagna (più o meno) sino al bivio per S. Leonardo.
L’ultimo tratto è il medesimo dell’andata.
Itinerario 2
L’unica diversità rispetto all’itinerario precedente è che a Merso di sopra si svolta a sinistra per  Cravero, lungo la salita si passa per Raune, Oblizza, Dughe ed infine si riprende il percorso dell’itinerario 1 a Tribil di Sopra, dopo lunga salita.

Lago d’ISEO: anello Monte Isola

PERCORSO
Valori indicativi
Tempo totale: 200’
Distanza totale: 11 km
Tratti
Peschiera Maraglio – Olzano – Masse – Cure – Santuario Della Ceriola
Dislivello: circa 470 m
Tempo: 110’
Distanza: 5 km
L’itinerario parte da una calle accanto all’Ufficio Informazioni di Peschiera Maraglio (dal pontile 1 circa 200 m sulla sinistra, dal pontile 3 circa 200 m sulla destra), sale una rampa di scale in mezzo al centro abitato, attraversa la strada principale, imbocca il sentiero n. 2 a destra ed arriva ad Olzano.
Lungo questo tratto si gode un’ampia vista sul versante bresciano del lago.Arrivati ad Olzano si attraversa il borgo e si prende la strada asfaltata che volge a sinistra, per raggiungere Masse.
A Masse in prossimità della piazzetta (fontanella), si segue la strada a sinistra che costeggia la chiesetta e poi si può scegliere di procedere lungo una mulattiera che conduce fino a Cure, oppure di seguire per un breve tratto la strada asfaltata e girare a sinistra verso Cure (sentiero n. 3).
Prima di entrare in questo paese, all’altezza di una santellina dedicata alla Madonna, si svolta a sinistra e si raggiunge il santuario.
Lungo questo tratto si gode un’ampia vista sul versante bergamasco del lago.
Santuario Della Ceriola – Cure – Senzano  – Rocca di Martinengo – Peschiera Maraglio
Tempo: 90’
Distanza: 6 km
Per la via del ritorno si riprende il sentiero fatto in precedenza, sino all’incrocio con il percorso per Masse, ma in questo caso si svolta a sinistra, si passa per Cure e ci si immette sulla strada asfaltata in discesa in direzione Senzano. Passando per una scorciatoia che taglia una larga curva, si giunge a Senzano e si segue la direzione Menzino-Siviano. Dopo un breve tratto s’imbocca una scalinata a sinistra, indicata come percorso didattico e si arriva a Menzino. Qui ci sono 2 alternative: costeggiare il campo sportivo ed immettersi in un sentiero in salita che arriva alla Rocca di Martinengo e quindi scendere sull’altro fronte, oppure arrivare sino all’incrocio al termine della strada, girare a sinistra, di nuovo a sinistra per il Castello Oldofredi e ritornare sulla strada principale per la stessa via.
Aggirato il promontorio si giunge a Sensole, da dove si gode il versante sud del lago.
Infine procedendo lungo la strada che costeggia il lago si rientra a Peschiera.

Anello di San Canziano/Škocjanske in bici

San Canziano/Škocjanske è una località in Slovenia, posta a pochi km dal confine con l‘Italia (valico di Fernetti o Pesek), famosa per le sue grotte percorse dal fiume Timavo.
Questo territorio è costituito da tutto un alternarsi di colline boschive e prative, molto bello da percorrere in bicicletta, sia con bici da corsa o turismo, sia in montain bike.
L’Ente del Turismo locale propone alcuni tragitti da percorrere con bici rampichino o simili. Lungo gli itinerari sono esposte, in alcuni luoghi significativi, le mappe dei percorsi; inoltre delle piccole tabelle raffiguranti una bicicletta stilizzata in sfondo rosso (in verità non molto visibili), indicano la direzione del giro.
In questo articolo verranno descritti due itinerari simili, ma da percorrere con due tipologie di bicicletta diverse.
Itinerario in strade asfaltate
Lunghezza   31 km     dsl  650 m
Partenza da Roditti/Rodik, si attraversa il paese e si segue l’indicazione per Slope; giunti a questo villaggio, lo si percorre a ferro di cavallo e si procede sino a Tublje. Qui si lascia perdere la Statale e si procede per Kapelica, dove al 2° incrocio si svolta a destra e dopo un breve tratto a sinistra. A questo punto si sale sino a Artuise/Artviže, si attraversa il paese e ci si immette in una strada in discesa al termine del quale si arriva ad un incrocio, dove si svolta a sinistra per Matavun/Mattauno. Si passa in prossimità delle grotte di San Canziano/Škocjanske ed al seguente crocicchio si gira a sinistra sulla strada principale. Si segue la statale per un tratto ed  infine all’indicazione per Rodik si svolta a sinistra.
Itinerario in strade sterrate
Lunghezza   26 km     dsl  570 m
Partenza da Roditti/Rodik, si attraversa il paese in salita sino a trovare la strada bianca tabellata che in mezzo al bosco conduce ad Artuise/Artviže.
Qui si percorre un tratto della strada asfaltata in discesa, per poi deviare a destra per Barka. Si attraversa il villaggio e ci si immette in una strada sterrata in discesa, giunti al seguente bivio, si gira a sinistra e ci si ricongiunge alla strada asfaltata precedente.
Al seguente bivio si gira a sinistra per Matavun/Mattauno, si passa in prossimità delle grotte di San Canziano/Škocjanske e subito dopo si svolta a sinistra su una strada bianca che si congiunge con la strada asfaltata che riporta a Rodik.

Sentieri per la cima del MATAJUR

Il Matajur (Monte Re o Baba), è una montagna delle Prealpi Giulie alta 1.641 m, posta ad est di Cividale, al confine con la Slovenia.
Il monte è facilmente individuabile dalla pianura friulana per la sua caratteristica forma conica ed ha il pregio di una vista fantastica.Sulla cima del monte spicca la chiesetta del Cristo Redentore, costruita sulle macerie della cappella inaugurata nel 1901 per ricordare i 19 secoli dalla Redenzione.Al termine della strada asfaltata proveniente da Montemaggiore c’è il rifugio Pelizzo ed un po’ più in alto il rifugio Slavo.PERCORSI
Ci sono diverse possibilità per raggiungere la vetta, tutti i sentieri fanno riferimento alla Carta Tabacco 041.Dal RIFUGIO PELIZZO (quota 1325 m)Strada: da Cividale si segue la strada provinciale 54, al Ponte S. Quirino si seguono le indicazioni per Savogna. Da qui si procede per Cepletischis, poi si gira a sinistra per Matajur ed infine si raggiunge il rifugio Pelizzo (in alternativa a Savogna si svolta a sinistra per Montemaggiore).
Percorso: rosso
Dislivello: 300 m
Tempo di percorrenza: 45′ salita
Sentiero: 750
Dall’OSSERVATORIOStrada: analoga alla precedente, ma si parte dall’osservatorio.
Percorso: azzurro
Dislivello: 300 m
Tempo di percorrenza: 1h salita
Sentiero: 725a/736
Via PALMA (quota 223 m)
Strada: da Cividale si segue la strada provinciale 54 sino al Valico di Stupizza (235 m). Poco prima del confine parte il sentiero sulla destra.
Percorso: nero
Dislivello: 1400 m
Tempo di percorrenza: 4h 30’ salita
Sentiero: 724/725
Da MONTEMAGGIORE (quota 955 m)Strada: analoga al percorso rifugio Pelizzo, ma si abbandona la strada sulla prima curva a sinistra dopo Montemaggiore, da dove parte il sentiero 751.
Dislivello: 680 m
Tempo di percorrenza: 2h salita
Sentiero: 751/749Alla Malga Gosgnach (quota 1200 m), il sentiero si collega con il 749
Da STUPIZZA (quota 273 m)Strada: analoga al percorso Via Palma, ma prima di arrivare a Stupizza, al cartello segnaletico del paese, inizia il sentiero sulla destra.
Dislivello: 1370 m
Tempo di percorrenza: 4h salita
Sentiero: 725
Da MERSINO (quota 840m)Strada: strada analoga al percorso Via Palma, ma dopo Pulfero, si devia a destra in direzione Mersino Alto. Qui si seguono le indicazioni per Matajur, ci si ferma ad un tornante in corrispondenza del divieto di transito.
Dislivello: 800 m
Tempo di percorrenza: 1h 30 salita (2h 30′ totale)
Sentiero: 725
Da CEPLETISCHIS (quota 547 m)Strada: analoga al percorso rifugio Pelizzo. Raggiunto il paese si parcheggia presso la chiesa dove si trova uno spiazzo preposto; sulla sinistra c’è il cartello del sentiero.
Dislivello: 1100 m  
Tempo di percorrenza: 3h 15′ salita
Sentiero: 736
Collocando una seconda auto al rigugio Pelizzo si risparmia gran parte della discesa.
Da MASSERIS (quota 760 m)
Strada: analoga al percorso rifugio Pelizzo. Masseris è tra Cepletischis e Montemaggiore.
Dislivello: 880 m
Tempo di percorrenza: 2h 30′ salita
Sentiero: 736a/736
Da SAN PIETRO AL NATISONE (quota 174 m)
Strada: strada analoga al percorso Stupizza. Dal paese si raggiunge la località Le Querce (trattoria), da dove parte il sentiero.
Dislivello: 1500 m
Tempo di percorrenza: 5h andata (8h totale)
Sentiero: 749
Da AVSA (quota 860 m)Strada: dopo Kobarid (Caporetto) si volta a destra per Nova Gorica, dopo alcuni km si gira a destra per Livek (Luico), superato il paese si raggiunge Avsa, da dove parte sulla destra il sentiero.
Dislivello: 800 m
Tempo di percorrenza: 2h 30′ salita
Sentiero: per circa un’ora si cammina sul sentiero, segue una strada sterrata, che si abbandona dopo un breve tratto alla sinistra. Si prosegue di nuovo lungo sentiero, che a 15 minuti dalla vetta si incrocia sulla destra con la pista che sale da Kobarid (Caporetto) ed il sentiero 736; ambedue conducono alla vetta.
da Kobarid (quota 288 m)
Strada: subito dopo Kobarid (Caporetto) si devia a destra per Svino, da dove parte il sentiero.
Dislivello: 1300 m
Tempo di percorrenza: 4h asalita
Sentiero: sloveno + 736 o tutto il percorso in Svovenia

Anello Montereale-Aviano in bici

Lunghezza: 44 km
Dislivello: 830 m
Strada: asfaltata
Bicicletta: qualsiasi con cambio con rapporti leggeri
Periodo consigliato: primavera, autunno
Anello Montereale- Aviano GPSIES
Descrizione
Partenza da Montereale Valcellina in direzione Aviano, giunti a Costa si gira a destra in direzione del Santuario Madonna del Monte, visita obbligata.Si riprende la salita, ma poco dopo la strada è interdetta a causa di alcune frane, si può comunque procedere in bicicletta lungo un cordolo di terreno. Si pedala in mezzo a fitti boschi, con qualche sparuta vista sulla pianura.Alla fine si esce al ristorante Bornass.La salita è terminata e si affronta la remunerativa discesa sino ad Aviano.Si attraversa il paese e si devia a sinistra in una strada che passa vicino a San Martino, si pedala tranquillamente in pianura, con ampia vista sulle montagne.                                                        Monte RestSi deve fare attenzione, al termine del lungo rettilineo che arriva al torrente Cellina, di non scendere al ponte, ma di prendere una strada a sinistra che affianca il fiume.Infine si rientra a Montereale.

ALSAZIA in BICICLETTA

BiciNel 1999 svolsi questo bel giro.
Il percorso secondo il mio diario di allora risulta un po’ sconclusionato, in quanto viaggiavo con una carta stradale 1:250000 e spesso improvvisavo.
Le mappe che ho inserito sono invece logiche e lineari.
Strasburgo – Obernaj     45 km076alsazia-01Arrivo alle 4 a Strasburgo, discesa velocissima dal treno, mi hanno svegliato all’ultimo momento.
Rimango in stazione per un paio d’ore tra gente ± a piombo. Con il buio faccio una prima ricognizione. Alcuni monumenti sono ancora illuminati, la città è circondata dall’acqua, con qualche grande palazzo (Opera, palazzo giustizia, biblioteca, musei), alcune vie con case a graticcio, la zona Petite France.
Torno in stazione e mi faccio una dormitina in sala d’attesa, quindi procedo con la visita vera e propria.
Al termine del giro cavalco la bicicletta ed esco dalla città, ovviamente in direzione sbagliata, troppo a sud, arrivo sino ad Illkirch percorrendo belle piste ciclabili, attraversando sempre zone abitate; devio a destra per Geispolsheim e poi per Blaesheim; in questo paesone tutto con case a graticcio, mi imbatto in una festa paesana con carri carnevaleschi e banda (tema: la vendemmia).
Da Blaesheim a Innenheim corro su una pista ciclabile che si discosta dalla strada, in mezzo a campi di verze, granoturco, campi trebbiati, campi d’erba.
Passo Duttlenheim e poi, lungo una strada trafficata arrivo a Molsheim; bella la piazza della macelleria ed interessante la chiesa dei Gesuiti in stile “molto germanico”.
Mi incasino, tanto per cambiare, all’uscita di Molsheim, in ogni modo raggiungo Roshelm. Questo è il solito paesone, con lunga via principale, porta d’entrata ed uscita ed una bella chiesa in stile romanico.
Mi fermo ad ascoltare un concerto in chiesa e poi procedo per Obernaj, un po’ per una bella ciclabile (sembra fatta in tartan), poi la perdo e mi immetto nella strada per auto.
Obernaj è una bella cittadina, molto caratteristica, con tutte o quasi le case con travi a vista e molti turisti.076alsazia-02Obernaj – Ribeauville    65 km    dsl 1000 m circa076alsazia-03Lunga salita, ma non feroce, in mezzo ad un ombroso bosco di faggi, abeti e pini, sino a St. Odile, il monastero è posto in una posizione magnifica; su un versante si vede tutta la pianura, con le colline che degradano a vigna, sull’altro versante è tutta una foresta.
Bella discesona sul versante di Barr; questa è una cittadina posta alle pendici della collina, con piazza del municipio con fontanella, fiori in tutti i cantoni.
All’uscita di Barr, un po’ d’incertezza in mezzo a tutte queste rotonde, alla fine procedo per la statale sino ad Epfig e poi devio a destra, lungo una bella stradina fiancheggiata da vigne e campi che porta a Blienschwiller. Procedo lungo la bella strada del vino, con saliscendi molto piacevoli, in mezzo a vigne che corrono perpendicolari alla strada e con spazi molto stretti tra un filone e l’altro (infatti utilizzano appositi trattorini per i trattamenti e lavorazioni varie).
Attraverso Pamback, Scherwiller: questo paese ha un centro storico percorso da una roggia che affianca la strada principale; infine lungo una simpatica pista ciclabile giungo a Selestat.
Selestat ha due belle chiese, originariamente di stile romanico locale, una delle quali l’hanno resa gotica, con belle vetrate, non c’è nient’altro di particolarmente interessante.
Da Selestat retrocedo per la stessa strada dell’andata per circa 2 km, poi vado a Chatenois e rientro sulla strada del vino, passo Kintzheim, Orschwiller, Bergheim. Da Bergheim a Ribeauville corro lungo una strada ciclabile che ha qualche saliscendi, sempre in mezzo a vigne.
Ribeauville è una cittadina posta sotto la colline a vigneto con centro storico con case a graticcio ed una zona con viuzze tipo calli: molto bello.
Ribeauville – Colmar      60 km     dsl 1100 m circa076alsazia-05La mattina c’è un cielo basso, cupo, pieno di nubi, pioviggina un po’.
Esco dalla città seguendo la tabella Colmar e mi ritrovo all’entrata dell’autostrada di Ostheim, torno un tratto indietro e volto per Zellenberg, attraverso il paese, passo Beblenheim e Bennwith; al successivo incrocio prendo una ciclabile che passa in mezzo alle vigne che porta a Kayserberg, bello l’ultimo tratto a mo’ di cengia.
Kayserberg è un altro paese con le case a graticcio, è come incuneato in fondo ad un’ampia vallata che si restringe e si sente già l’odore di montagna.
Kayserberg – Ingerscheim nulla da dire.
IngerscheimTrois Epis
Lunga salita completamente in mezzo al bosco, il paesaggio è assente in quanto c’è foschia e le nubi sono basse. Il bosco è prima di latifoglie (querce, castagni, acacie) poi è di faggi e soprattutto conifere.
Trois epis – Le Linge
Ancora salita, un po’ meno violenta di quella di prima, ma pur sempre salita. In mezzo ad un bosco di abeti e pini raggiungo 983 m di altezza. Le Linge è posta sul colmo, dove c’è un cimitero della I^ guerra mondiale.
Le Linge – Munster
Lunga discesa, prima nel bosco, poi finalmente si vede tutto il circondario, composto da montagne boschive che degradano a prato, meli, latifoglie; si vede in basso Munster e la vallata che va verso Colmar.
Munster, nulla di nuovo, fuorché qui c’è meno turismo, per cui i negozi sono adatti agli abitanti.
Munster – Colmar
Non pedalo molto lungo questa ampia vallata, dove tornano a dominare le colline a vigneto, l’uva autentica regina di queste terre.076alsazia-04Colmar – Mulhouse   70 km     dsl 770 m circa076alsazia-05Solita uscita cazzona dalla città, mi dirigo prima verso est e poi a sud sino a St. Croix, procedo a Herrlisheim, poi non ho ben capito la strada che ho fatto, ma mi ritrovo in direzione Hattstatt;
segue Gueberschwihr. Qui inizia una lunga salita (dura, dura) che passa per il convento di St. Marc, con la sua chiesa dalla facciata barocca.
Salendo è tutto bosco fitto e alto, senza un confine netto tra quello di latifoglie e conifere e non si gode nessun tipo di paesaggio, al di fuori di una zona d’altopiano con prati.
Si scende abbastanza velocemente a Osenbach, paese con caratteristico campanile con sommità a tetto.
Da Osenbach a Soultzmatt continua la discesa, ma in modo più tranquillo, con a destra un fiumiciattolo e ad ambo i lati  prati con vacche e boschi.
A Soultzmatt si torna in mezzo alle vigne e si procede in questo modo sino a Guebwiller (lungo paesone con una chiesa del periodo neoclassico).
Vado a Soultz e decido di abbandonare il percorso vino e di andare direttamente a Mulhouse e naturalmente mi ritrovo all’entrata dell’autostrada. Allora procedo lungo una ciclabile che corre accanto al Thur (lo scopro dopo), e vai, e vai, con a lato il fiume che non vedo e dall’altro sterpaglia. Alla fine mi ritrovo a Cernay.
A questo punto procedo direttamente verso Mulhouse, senza badare troppo all’itinerario.
Raggiungo la stazione e compero immediatamente il biglietto del treno della notte che mi riporterà a casa.
Mulhouse è una città moderna, bella, ma con poche cose caratteristiche da vedere, mi sono rifatta con un lauto pasto.076alsazia-08Varie ed eventuali
Di solito i francesi sono molto educati, ti snocciolano: bonjour, merci, come fosse un rosario.
Gli appunti che posso fare riguardano la pulizia in genere è la puzza di piscio, che spesso assale il naso in modo persistente.
Trattano il pane come se fosse un oggetto, l’appoggiano di qua, di là, come se poi per mangiarselo, lo sbucciassero.
Le chiese alsaziane sono spesso con la facciata formata da un rettangolo di base ed un campanile (a destra), non è il gotico proiettato in alto, infatti c’è molta luce all’interno, perché le finestre sono ampie.
All’entrata delle chiese c’è sempre qualche balordo che chiede l’elemosina.

CASTELMONTE in BICICLETTA

BiciPer ciclisti che prediligono la salita, propongo alcuni itinerari ad anello che partono più o meno da Cividale e passano per Castelmonte.
Le difficoltà crescono dall’anello 1 al 4.
ANELLO 1
Lunghezza 20 km   dislivello 540 m totali
050Castelmonte int01Partenza dalla periferia sud-est di Cividale, si segue la direzione per Prepotto, sino all’incrocio Barbianis, la strada principale volta a destra, invece si procede diritti in direzione Cialla, si abbandona subito questa direttrice e si gira a destra, continuare diritti in costante salita (NO per Albana).
Più avanti c’è un altro bivio, tenere la sinistra per S. Pietro di Chiazzacco, si sale, si sale ed infine dopo una breve discesa, ci si congiunge con la strada che proviene da Cividale. Ultimo strappo in salita e si giunge al piazzale di Castelmonte.
Il rientro è per la strada principale che da Cividale va a Castelmonte, passando per Carraria.
Tutto il percorso è immerso nel verde, in particolare il tratto in salita è sufficientemente ombroso.
Link:
Anello1 Cividale – Castelmonte

ANELLO 2
Lunghezza 32 km   dislivello 750 m totali
050Castelmonte int02Partenza e direzione come sopra, ma questa volta si arriva sino a Prepotto. Qui si gira a sinistra per Albana e/o Slovenia e si percorre tranquillamente, per alcuni km la destra orografica dello Iudrio, sino a Podresca.
A questo punto decisa svolta a sinistra in direzione Castelmonte ed altrettanto decisa salita. Giunti al culmine c’è il bivio, si svolta a sinistra e si arriva al Santuario.
Rientro come anello 1.
Tutto il percorso è immerso nel verde, piacevole il tratto lungo lo Judrio, la salita passa attraverso un fitto bosco.
Link:
Anello2 Cividale – Castelmonte

ANELLO 3
Lunghezza 37 km   dislivello 800 m totali
050Castelmonte int03Partenza e direzione come sopra, ma questa volta si supera Podresca e si svolta a sinistra al bivio successivo per Covacevizza. Come nell’anello 3, all’incrocio successivo si gira a sinistra verso Castelmonte.
Discesa analoga agli altri percorsi. L’impegno è pressoché analogo al circuito 2, così pure il paesaggio.
Link:
Anello3 Cividale – Castelmonte

ANELLO 4
Lunghezza 46 km   dislivello 1200 m totali
050Castelmonte int04Si parte da San Leonardo in direzione Grimacco, a Clodig, si lascia sulla sinistra la strada per Topolò e s’imbocca la strada seguente, sempre a sinistra per Drenchia. Da qui si sale in modo deciso sino a Crai. Questo tratto è significativo anche per il paesaggio.
Dopo si procede, prevalentemente in mezzo ad un fitto ed ombroso bosco, lungo dei sali-scendi-scendi sino a Castelmonte. Per il rientro si deve ripercorrere per un breve tratto la strada precedente e poi si devia a sinistra per San Leonardo, discesa a “caccia”, auguri per i freni.
Link:
Anello4 Cividale – Castelmonte

Link articolo:
CASTELMONTE Madone di Mont